mercoledì 17 giugno 2020

Davide Serra


Sull'abolizione del contante

Le filippiche di Davide Serra contro la burocrazia e il fisco oppressivo dell’Italia ormai fanno parte degli show di contorno delle ultime edizioni della Leopolda. Tra l’altro, Davide Serra se l’è presa anche con gli scioperi dei servizi pubblici, che, a suo dire, allontanerebbero gli investitori stranieri. Il patron dei fondi Algebris, amico e finanziatore di Matteo Renzi, parla come un emigrante di lusso, una sorta di esule della finanza che da una ventina d’anni vive e lavora a Londra. A un professionista come lui, la City offre infinite occasioni d’affari. E non solo. La complicata architettura societaria del gruppo che fa capo a Serra sarebbe impossibile in Italia.

Immagino che per uno che vive a Londra e gestisce un fondo di investimento con filiali alle Cayman, far pagare le tasse in Italia sia la principale priorità. E' la puzza di marcio delle ipocrite esternazioni di queste persone che dovrebbe far suonare mille campanelli d'allarme sulla volontà dei poteri finanziari e dei loro sgherri di abolire il contante; stanno allestendo la tonnara per la mattanza finale dei piccoli risparmiatori.

Tratto dalla bacheca di Giorgio Bianchi

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