lunedì 8 giugno 2020

Su Donald Trump

Da quando il Mostro, l'Abiezione, lo Scandalo, ovvero Donald Trump è diventato presidente degli Stati Uniti nel 2017, contro di lui si è mosso un rigetto organizzato come non si era mai visto prima, non solo in USA, ma soprattutto li, ovviamente. Dimenticatevi l'avversione per Nixon, per Bush Jr., roba anodina, per odiatori minimali. Per Trump è venuto a galla un sistema di avversione come non si era mai visto prima dal dopoguerra ad oggi. Odio allo stato puro. Senza sosta. I tentativi di delegittimazione, demonizzazione e detronizzzione sono cominciati immediatamente (i primi due ancora in campagna elettorale) il secondo dopo l'insediamento. Dal Russiagate all'impeachment. A corollario non sono mai mancate le accuse di razzismo, fascismo e persino antisemitismo. Da dove nasce tutto questo odio che trova fiancheggiatori anche all'interno del partito Repubblicano? Da un semplice fatto. La paura. Si sono accorti che Trump è fuori da ogni schema precostituito, bigger than life, e molto, molto determinato. Hanno capito che poteva e può smuovere dalle fondamenta equilibri costituiti, rendite di posizione, che nel suo modo brusco e imprevedibile può rovesciare molti tavoli, riconfiguare l'esistente. 

Sembra il ritratto di un rivoluzionario. Esatto. Perchè Trump, uomo d'ordine ha questo impeto eversivo e fantasioso e fantasioso perchè eversivo, e in quanto tale pericoloso. Va reso onore a Stephen Bannon, che ha capito tutto questo con anticipo sugli altri (lasciamo perdere che sia uscito di scena presto e abbia commesso passi falsi). Bannon ha saputo vedere in Trump un vendicatore, ha individutato con precisione la sua carica eversiva. Trump E' umorale, è molto suscettibile, è il bambino adulto che se ne frega delle regole e che dice quello che pensa quando lo pensa (e non sempre, ovviamente, è giusto), ma soprattutto ha fatto della politica un gioco plastico in cui i colpi di scena e le innovazioni sono sempre dietro l'angolo, nel bene e nel male. Trump non sopporta l'esistente, ciò che è consolidato e statico, sclerotizzato. La sua insofferenza per le regole costituite è palese, anche se mira all'ordine, all'ordine nuovo che deve nascere da un caos creativo, da una rabbia, da una avversione, o da una simpatia. E' un combattente che para e restituisce tutti i colpi, senza mai, mai una volta concedere qualcosa all'avversario. Le sue parole sono sferzanti, inopportune, indecorosamente precise nello smascherare l'ipocrisia degli altri (concedendosi una naturale autoindulgenza per le sue iperboli e i suoi abbellimenti deformanti della realtà). La paura da parte dei suoi nemici è giustificata, la paura trasformata in odio. Trump non ha alcuna pietà per loro. Sa che se potessero gli taglierebbero la gola e sa che fino a quando resterà presidente rimarranno sempre in affanno, ingozzati dalla bile, incapaci di abbrancarlo.

Niram Ferretti

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