lunedì 15 giugno 2020

Colao comee peggio di Goebbels?

Parafrasando Padellaro su Salvini, "è ora di fermarli anche con modi bruschi". (Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini.) Da Gabriele Campagnano: Pensavi fosse Colao e invece è G@ebbles. Premesso che, ormai, il comma 2 dell'art. 3 della Costituzione viene usato per far ingoiare al pubblico ogni mostruosità giuridica (e nessun collega costituzionalista sembra curarsene), quello che si legge nella slide 94 del piano Colao è roba da psicopatici: Azioni specifiche:

- Estensione a tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado delle azioni di promozione dell’avvicinamento delle bambine alle materie STEM e dei bambini alla cura. [vada per le STEM, ma non di poteva specificare meglio "avvicinare i bambini alla cura?", perché parliamo della task force più importante mai creata in Italia, ma non scrive in italiano];

- Promozione, anche attraverso incentivi, di prodotti audiovisivi per il grande pubblico che divulghino una figura femminile non stereotipata in famiglia, sul lavoro, nella società [e qui si getteranno i registi avvoltoi in cerca di denaro. Ma poi, in che modo è stereotipata la donna sul lavoro e nella società?];

- Affidamento all’AGCOM del compito di monitoraggio sull’uso di stereotipi di genere basati su caratteristiche fisiche, attitudinali e di ruolo, per ogni età e contesto nella comunicazione commerciale e definizione di linee guida. [Ma siamo pazzi, l'AGCOM che controlla (e quindi punisce) la comunicazione commerciale in base all'uso di presunti stereotipi e al contesto della comunicazione? Welcome back URSS, ma prendendone solo le caratteristiche negative];

- Creazione di un sistema di monitoraggio del linguaggio online con l’adozione di misure, da parte dei diversi social, di contrasto ai termini e alle locuzioni discriminatorie di genere [Un fantomatico sistema di censura, visto che vietare un termine o addirittura intere locuzioni è una misura intimamente fascista];

- Azioni di incentivi e/o penalizzazioni presso gli editori per garantire visibilità delle donne in professioni anche più dichiaratamente maschili e viceversa, all'interno dei libri di testo delle primarie e secondarie di primo grado. [la gravità di quel "penalizzazioni" è facilmente intuibile da qualsiasi cittadino, ma soprattutto da un giurista o un magistrato].

Ve lo ripeto, l'art 3.2 della Costituzione, alla luce dei lavori della Costituente, era stato pensato per eliminare le sperequazioni tra persone abbienti e poveri nel secondo dopoguerra, non per creare quote rosa e altre mostruosità che distruggono la meritocrazia e portano a quello che si prefiggono di sconfiggere: la disparità tra sessi ed etnie.

Parliamo sempre di ponti e non di muri, ma nell'ambito più importante, nell'essenza dell'uomo, ossia la libertà, ne tiriamo su di invalicabili. C'è bisogno di lasciare ponti e autostrade su cui la libertà di espressione possa correre e fare in modo che le sue esagerazioni (quelle che portano un danno ad altri cittadini, come la diffamazione), siano perseguite dalla magistratura. Oltre a questo, libertà completa. Non puoi convincere una bambina a fare ingegneria spaziale e un bambino a fare l'infermiere (che mi sembrano un mestiere senza grandi differenze tra uomini e donne tra l'altro). Né PENALIZZARE un editore che inserisca 3 donne lavoratrici su 5 invece di 5 su 5.

Piergiorgio Molinari

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