mercoledì 18 settembre 2013

La coerenza degli imbecilli

Bologna, via dai moduli "madre" e "padre". Il Comune sostituisce i termini con "genitore richiedente" e "altro genitore". L'assessore Pillati: "Solo una questione di coerenza" di Chiara Sarra

"Genitore 1" e "genitore 2" al posto di "padre" e "madre"? La proposta, avanzata da una delegata al Comune di Venezia e subito "sposata" da Cècile Kyenge, ha sollevato un polverone. Nonostante questo a Bologna hanno pensato di rivisitarla leggermente e applicarla per i moduli scolastici. Niente gerarchia, però: solo "genitore richiedente" e "altro genitore". Anzi, come assicura l'assessore comunale all'istruzione Marilena Pillati (Pd) a Repubblica, l'ipotesi di distinguere i familiari in 1 e 2 non è mai stata presa in considerazione. "La premessa è che i moduli per la richiesta di qualsiasi servizio educativo e scolastico contengono già la parola genitore, visto che formalmente a fare richiesta dei servizi è un solo genitore", spiega Pillati, "L'unico riferimento a padre e madre è presente nella parte della modulistica dove si parla della condizione lavorativa. È qui che per un fatto di coerenza interna ai moduli stiamo valutando di sostituire i termini distinguendo sempre tra il genitore che ha fatto richiesta e l'altro genitore, ovviamente se c'è".

1 commenti:

Huxley ha detto...

Come diceva De Gaulle: "Solo gli imbecilli non sbagliano mai". Solo in italia abbiamo amministratori infallibili..