lunedì 16 luglio 2012

L'utile idiota


Il Fondo Monetario Internazionale conferma le stime sul Pil del nostro Paese. L'economia rimarrà in contrazione. Nel 2012 il Prodotto Interno Lordo scenderà dell'1,9 per cento, dello 0,3 per cento nel 2013, lo stesso dato già annunciato ad aprile. Le previsioni del Fondo Monetario relative al debito per il 2012 si attestano al 125,8 per cento, al 126,4 per cento per il 2013. Rispetto a quanto stimato in precedenza si tratta di rispettivamente 2,5 e 2,6 punti percentuali in più.

Sulla situazione del debito italiano, pesano - come anche su quello della Germania - gli aiuti per il fondo salva Stati (Efsf). Le stime negative non si limitano all'Italia, ma si estendono anche al dato mondiale. Il Fondo Monetario ritocca in questo caso al ribasso le stime per l'economia globale, che nel 2012 crescerà del 3,5 per cento (0,1 punti percentuali meno di aprile) e nel 2013 del 3,9 per cento (-0,2 punti percentuali). In calo anche le stime per l'area Euro. Nel 2013 la crescita del Pil si arresterà a +0,7 per cento, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di aprile. Confermata per il 2013 la contrazione dello 0,3 per cento. Negli Usa il ribasso sarà di 0,1 punti percentuali, tanto sulle stime del 2012 che su quelle del 2013 (+2,0 per cento e +2,3 per cento). Il rischio più immediato - sottolinea il Fondo - è che azioni ritardate portino a una nuova escalation della crisi nell'Eurozona. Gli accordi a livello europeo non saranno sufficienti, senza la messa in campo di misure ulteriori, necessarie alla soluzione della situazione economica attuale. Josè Vinals, responsabile del Dipartimento Mercati dell'Fmi, non usa mezzi termini: "Il tempo sta per finire, è ora di agire".

La corsa dello spread non si arresta: E lo spread continua a non arrestare la sua corsa, toccando la soglia psicologica di 490 punti di differenziale tra Btp e Bund tedeschi, toccando i 495 con rendimento sul decennale al 6,12 per cento. Carlo Cottarelli, responsabile del Fiscal Monitor dell'Fmi, sottolinea come alcuni spread europei non siano giustificati dai dati fondamentali. Nonostante il dato preoccupante dello spread, fonti del governo hanno ribadito che per ora non verrà sfruttato lo scudo europeo, che al momento prevederebbe l'intervento del fondo Efsf, in mancanza della ratifica all'Esm da parte di alcuni stati membri. Secondo molti analisti il ricorso al solo Efsf non sarebbe sufficiente per calmierare i titoli di Stato italiani. Parlando durante la conferenza Women in Diplomacy, il premier ha commentato la situazione dello spread, indicando la grafica del dato con una battuta. Tutte femminili le parole fondamentali dell'economia: "Liquidità, inflazione, lotta all’inflazione e soprattutto la parola chiave per una Banca centrale: l’indipendenza. Lo spread che cos’è? Maschile, neutro, non so. Certamente non è femminile".

Nonostante l'elevata tassazione, il debito pubblico che, ricordiamolo, oggi 16 luglio 2012, è di 1.966,3 miliardi di euro (con il signor salvatore del mondo mario monti) continua a salire... così come sale lo spread che non è così tanto femminile.

2 commenti:

Nico ha detto...

C'è un'unico modo per far calare lo spread: le dimissioni di Berlusconi!
A parte gli scherzi: il siparietto sulle parole femminili è stato vomitoso. E irritante oltre misura l'applauso compiaciuto della platea. Non c'era niente da ridere... Niente! E quei pecorono applaudivano come i cortigiani davanti al re. Che vomito...

Eleonora ha detto...

Si, Nico. Berlusconi deve dimettersi! Che schifo.