giovedì 5 luglio 2012

Altro giro, altri disastri...

... e in regalo a questo governo, il mongolino d'oro. E per nostra fortuna, hanno avuto il coraggio di chiamare altri eminenti tecnici per continuare a disastrare l'italia mentre i sindacati minacciano lo sciopero generale... non per gli ospedali (e i posti letti che mancheranno) che chiuderanno ma per il "licenziamento" pagato degli statali.


Ancora un colpo di scena. La bozza del decreto legge di riqualificazione della spesa dello Stato cambia nuovamente. Ma una cosa è certa: anche il nuovo testo continuerà a provocare polemiche. E bisognerà vedere se dopo l'approvazione da parte del consiglio dei ministri resisterà al vaglio del Parlamento. A cominciare l'esame sarà l'aula della Camera a partire dal 31 luglio.

OSPEDALI - Gli ospedali entro i 120 posti letto vanno chiusi entro ottobre, come prevede la nuova bozza del decreto legge sulla spending review che approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri (GUARDA L'ELENCO DELLE STRUTTURE OSPEDALIERE A RISCHIO). «Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano tutte le misure necessarie a prevedere, entro il 31 ottobre 2012, si legge nel testo - la cessazione di ogni attività dei presidi ospedalieri a gestione diretta, anche se funzionalmente aggregati in presidi ospedalieri multisede, con un numero di posti letto inferiore a 120 unità e la conseguente immediata chiusura». Sempre in tema di ospedali si conferma la «riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici». In precedenza il numero dei posti letto in ospedale era stato fissato a 4 ogni mille abitanti.

IVA - L'aumento dell'Iva scatterà dal primo luglio 2013, mentre a decorrere dal 2014 il rincaro sarà dello 0,5%. Salta inoltre l'articolo 6 del provvedimento: non ci sarà alcun blocco delle tariffe. Nell'ultima bozza non c'è neanche il taglio del numero delle Province che invece compariva nei testi precedenti. Ma come già spiegato dall'esecutivo questa parte dovrebbe rientrare in un prossimo decreto in arrivo forse già ad agosto.

MINISTRI - La bozza prevede una riduzione delle spese di funzionamento sul bilancio di Palazzo Chigi con un risparmio di 5 milioni per il 2012 e 10 milioni a decorrere dal 2013. Riduzione degli stanziamenti per le politiche dei singoli ministri senza portafoglio e sottosegretari, con un risparmio complessivo non inferiore a 20 milioni di euro per l'anno 2012 e di 40 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.

REGIONI - La materia più «calda» della spending review resta però quella sanitaria, soprattutto quella relativa, come detto, alla chiusura dei piccoli ospedali, un'ipotesi che è tornata sul tavolo, nonostante il ministero della Salute avesse precisato che il governo non ha deciso alcuna chiusura di piccoli ospedali in quanto la materia è di pertinenza delle regioni. I tagli alla sanità decisi con la spending review sono «insopportabili», quindi «il governo cambi rotta o sarà rottura istituzionale». Lo rendono noto le Regioni, le quali, in una conferenza stampa, denunciano il «cambio della natura dei servizi sanitari imposto dal governo». Le Regioni faranno appello al Capo dello Stato.

ARMAMENTI - Dietrofront anche per quanto riguarda il settore armamenti salta infatti il taglio di 100 milioni l'anno per il biennio 2013-2014 previsto inizialmente per gli armamenti. Viene poi cancellato anche il taglio di 10 milioni, nel 2012, del fondo per le vittime dell'uranio impoverito.

PAGELLA - Arriva anche la «pagella» per gli statali: nell'ultima bozza del dl sulla spending review, si legge infatti che verranno individuati per decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con l'Economia, i criteri per «la valutazione organizzativa e individuale» dei dipendenti pubblici. Non c'è più poi la norma che imponeva la chiusura degli uffici pubblici nella settimana di Ferragosto e in quella a cavallo tra Natale e Capodanno.

DIRIGENTI - Nella pubblica amministrazione sospesi i concorsi per dirigenti di prima fascia fino al 2015. Ribadita la riduzione del personale in pianta organica del 20% dei dirigenti e del 10% del restante personale.

ESODATI - Altri 55mila lavoratori esodati saranno salvaguardati dalla riforma del sistema pensionistico, che ha aumentato i requisiti per poter lasciare il lavoro.

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