mercoledì 1 aprile 2020

Personale

Sarà probabilmente un post di sfogo è molto confuso. Comincio intanto con chi è affetto dalla sindrome di Stoccolma e che in questi ultimi giorni sta ringraziando la Cina per i suoi medici e i suoi aiuti. Che siano maledetti e che siano maledetti anche i cinesi che ci hanno inviato il virus. Proseguo col maledire questo governo che sapeva da tempo e che non ha fatto niente nonostante ci fosse stato un piano per il contagio. Maledico gli Zingaretti, i Gori, le Lucarelli, gli Scanzi che ridevano, bevevano e invitavano la gente ad uscire da casa. Maledico la Ue che dal 2011 in poi, ha cancellato sanità e welfare, ammazzando letteralmente più di 60 medici che cercavano di salvare la vita di altri esseri umani. Maledico chi continua a fare inutili flashmob, chi usa hashtag idioti e chi fa l’imbecille sul proprio balcone. Io, a fine emergenza, pretendo tutte le teste di questo governo criminale. Perché questo è. Un governo criminale. Ringrazio invece, i sindaci che hanno ammainato le bandiere della ue dal proprio comune e dai propri uffici. Crosetto è stato il primo e lo ringrazio di cuore. Ora, passo allo sfogo personale che non avrei voluto fare ma, per certi versi, sono costretta. Non vedo mio padre ottantenne (anche se di spirito e di fisico, ne dimostra 10 di meno) dall’8 marzo perché due giorni dopo, è cominciata la reclusione di tutte le marche. È vero che ci sentiamo più volte al giorno ma, ero abituata a stare spesso da lui. Da ciò che mi dice, si tiene occupato in qualsiasi modo in casa ma, lui ha le sue abitudini e non poter uscire come e quando vuole, ovviamente, lo ha destabilizzato. Ho temuto e temo per una eventuale depressione perché immagino che chiuso in casa, sembrerà un leone in gabbia e questo, mi fa stare male. È anche vero che, al piano di sopra c’è l’appartamento di suo fratello e della moglie, nella casa di fianco c’è suo nipote con la moglie e quindi, non starebbe proprio da solo e abbandonato a se stesso ma io, non posso essere lì anche solo ogni tanto. Altra preoccupazione, mio fratello che fa il camionista e che comunque, deve andare in giro (per fortuna, se non altro, ha ancora commesse da smaltire visto che lavora per una ditta di caffè) con rischi e pericoli del contagio anche se ha le attrezzature necessarie per poter lavorare. C’è il mio compagno che ha la partita iva e che per il momento, lavora solo per le urgenze ma, per fare le urgenze, deve continuare ad entrare dentro le abitazione di chi lo chiama. Ha l’attrezzatura anche lui ma... E poi, ci sono io che soffro di una patologia autoimmune che si, non è poi così grave ma, devo comunque seguire un certo stile di vita e devo muovermi, camminare ed andare in palestra. Soffro già un po’ di depressione e soffro anche di insonnia e se, in un periodo che sia normale, dormo poco, adesso, dormo ancora meno. Per non parlare di ciò che sarà dopo col lavoro. Non voglio pensarci ma sono costretta a farlo e mi fa stare anche peggio. E questo è quanto.

2 commenti:

Massimo ha detto...

Condivido in toto la prima parte. Il personale è sempre molto ... personale. Non posso che augurati di trovare la strada per far passare questi giorni nel modo migliore.

Eleonora ha detto...

Grazie mille Massimo.