domenica 12 aprile 2020

Lettera al presidente del consiglio

LA VOCE DELL'ITALIA?

Signor Presidente, lei gode in questa fase drammatica di una popolarità senza precedenti. Questo accade anche perchè trova una corposa parte dei media molto amichevole nei suoi confronti. Penso per esempio ad una intervista della scorsa settimana, diventata virale sui social, nella quale la domanda più scomoda che le è stata rivolta era: “Ma quanto sono irresponsabili Renzi e Salvini?”

Ed ha una popolarità agli apici perchè ha, giustamente, una visibilità senza precedenti, per via dell’emergenza che il Paese e il mondo stanno vivendo. Ma soprattutto ha una visibilità senza precedenti perchè quando lei parla, in questo momento, non parla Giuseppe Conte, parla l’Italia. Parla anche per me che sovente non sono d’accordo con lei. E quando parla l’Italia, a reti unificate, mi aspetto che la voce dell’Italia sia una, non che si punti il dito per mettere qualcuno dietro la lavagna, che se lo meriti o no.

E quando parla l’Italia, non può dire “mi pare che all’epoca quella persona fosse ministro”. Un capo di governo non può dire “mi pare”. Me lo aspetto perchè quando parla Angela Merkel parla la Germania. Se la immagina la cancelliera parlare al Paese e bacchettare tutti quelli, e ne sono molti, che in questi giorni hanno preso posizione contro il rigore ed il no agli eurobond del governo tedesco? La Merkel non lo farebbe mai e non avrebbe dovuto farlo neanche lei. Signor Presidente, apprezzo la sua fermezza nel difendere gli interessi dell’Italia al tavolo europeo. Ma al netto del suo impegno e con l’auspicio sincero che saprà capovolgere il risultato e portare a casa la partita, ad oggi ci sono tre dati di fatto.

1 - Non abbiamo ottenuto ciò che chiedevamo, gli Eurobond.

2 – Lei chiede, giustamente, di fare presto, ma intanto il secondo tempo della partita non si giocherà prima di due settimane, il 23 aprile all'incontro di capi di Stato e di governo.

3 – Lei fa il centravanti di una squadra spaccata a metà, che dal centrocampo in giù (PD) dice che il Mes non va disprezzato, e dal centrocampo in su (M5S) pretende gli Eurobond.

Gli italiani, signor Presidente, si innamorano sempre del campione che fa reparto da solo. Ammesso e non concesso che lei sia un campione, i mondiali li abbiamo vinti sempre da squadra.

Andrea Agostini

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