LETTERA DI Francesco Amodeo a
GIUSEPPE CONTE
Gentile Presidente del Consiglio,
Le scrivo il giorno di Pasqua, perché una giornata di pace e di amore mi obbliga ad abbassare i toni e a rivolgermi a lei in maniera pacata. In questi giorni il suo governo ha annunciato la nascita di una Task force governativa. Un comitato di esperti guidato da Vittorio Colao, che avrà il compito di accompagnare l’Italia verso la cosiddetta fase 2 dell’emergenza pandemia. Di concerto con il comitato tecnico-scientifico, la task force dovrà elaborare le misure necessarie per una ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali, come ha rimarcato lei stesso.
La parola “misure necessarie” fa suonare in me un campanello dall’allarme. Approfittando dello stato di necessità, spesso si costringono i popoli ad accettare misure che vanno contro i loro interessi ma che in situazioni ordinarie non avrebbero accettato mai. E’ la strategia della shock economy preconizzata dai padri fondatori di quel pensiero neoliberista, che oggi sta infettando l’Unione Europea, creando più danni di qualsiasi pandemia. La teoria a cui si riferiva sicuramente Monti quando dichiarò “abbiamo bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti. Perché i passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni delle parti sovranità nazionali “. Concetto ribadito da Prodi parlando dei nuovi strumenti di politica economica da introdurre: “proporli adesso è politicamente impossibile ma un bel giorno ci sarà una crisi e si creeranno nuovi strumenti”. Milton Friedman il fautore di questa dottrina dello shock fu estremamente chiaro: “bisogna sviluppare alternative alle politiche esistenti e tenerle in vita e disponibili finché il politicamente impossibile diventi il politicamente inevitabile”. Oggi mi rendo conto che quel “politicamente inevitabile” può abilmente essere celato dietro la parola “misure necessarie” e che un commissariamento del paese possa essere nascosto dietro la parola “task force”. Per questo, dopo aver letto che lei ha istituito una “Task Force” per portare avanti “misure necessarie”, sono iniziate a risuonare nella mia coscienza tante sirene d’allarme. Sarà lo spirito pasquale che mi spinge a questa metafora, ma non vorrei che questo comitato d’esperti si rivelasse un uovo pieno di spiacevoli sorprese per gli italiani.
Oggi è un giorno dedicato a tutto ciò che risorge e odio doverlo passare sospettando, invece, che ci sia qualcuno che voglia affossarci. Allora sono andato a spulciare la lista degli esperti da lei scelti, per confrontarla con le liste di quelle organizzazioni che ho trattato nelle mie inchieste, e che fanno gli interessi dei grandi capitalisti, delle grandi multinazionali straniere, dell’alta finanza. Purtroppo le dico che la maggior parte dei nomi coincidono con la lista da lei proposta. A capo della task force c’è tale Vittorio Colao, vicepresidente della lobby Europea “Round Table of Industrialists” una lobby che in pochi conoscono ma a cui io ho dedicato il capitolo “le lobby di Bruxelles” della mia inchiesta “La Matrix Europea” perché si tratta di una organizzazione nata per tutelare gli esclusivi interessi delle grandi multinazionali, soprattutto straniere. Tra i membri di spicco oltre a Colao troviamo, infatti, Peter Sutherland della Goldman Sachs, la banca che nel 2011 attaccò l’Italia, ma troviamo anche il presidente del Bilderberg, lo spietato Etienne Davignon. Questi sono gli ambienti che frequenta Colao alla European Round Table. Oltre alle grandi banche d’affari internazionali come la Morgan Stanley, dalla quale proviene il capo della task force che lei ha istituito, e che hanno sempre speculato nel nostro paese. Anzi, tornando al Bilderberg, ho notato che il nome Colao appare nelle liste di quella organizzazione per la prima volta proprio nel 2018. Indovini insieme a chi? insieme a Mariana Mazzuccato, altro personaggio che lei ha scelto per la task force governativa.
Ora mi chiedo: si è fatto suggerire da qualcuno o in quegli ambienti dell’alta finanza speculativa hanno davvero la sfera di cristallo, se meno di due anni fa hanno convocato per la prima volta Colao e Mazzuccato e oggi se li ritrovano in una posizione per loro utile al Governo italiano? Opto per la seconda risposta, dato che a quella riunione con loro c’erano anche Ursula Von der Leyen, poi diventata presidente della Commissione europea e Charles Michel, poi diventato presidente del Consiglio Europeo. L’anno prima c’era anche Christine Lagarde diventata poi governatore della Banca Centrale europea. Quindi l’unica risposta attendibile e che questi speculatori internazionali abbiano davvero una sfera magica, altrimenti dovremmo pensare che questi personaggi siano proprio loro ad imporli. Ma non sono questi gli ambienti da cui dobbiamo difenderci? Lo ha visto lei stesso in queste settimane che le parole della Lagarde hanno fatto schizzare senza motivo il nostro spread. Le avrà ascoltate sicuramente le inaccettabili frasi contro di noi della Von der Leyen, talmente gravi, che io non sono neanche riuscito ad accettare le sue scuse. Dovrei magari riascoltarle oggi che è Pasqua. Ma allora perché ha scelto tra i membri di quelle stesse organizzazioni quelli che invece dovrebbero salvarci? Guardi che io non le sto dicendo che appartenere a quelle lobby voglia dire far parte di uomini incappucciati che si riuniscono in segreto per comandare il mondo. Ma sappiamo bene che sono ufficialmente organizzazioni di categoria, dai metodi marcatamente antidemocratici, nate per portare avanti gli interessi di una ristretta élite di persone o comunque di categorie che nulla hanno a che vedere con i popoli. Cosa c’entrano allora questi personaggi con la task force per risollevare i popoli da una delle peggiori crisi che abbiano mai attraversando? Eppure li avete scelti tutti in quegli ambienti. Enrico Giovannini è uno dei membri del board del Club di Roma ideato da Rockefeller. Cosa c’entrano questi personaggi con noi? Chi glieli ha suggeriti? Possibile che non esistano in Italia esponenti che amano il proprio paese e che provengano da sindacati, da associazioni, da organizzazioni nate per fare gli esclusivi interessi del popolo italiano?
Allora i sospetti mi vengono. Capirà che se ritrovo l’ex Ad di Vodafone, Colao, esperto di telecomunicazioni, in una task force governativa in un periodo in cui si vorrebbe far accettare al paese la folle transizione verso la tecnologia 5G, comincio a pensare che questa cosa la proporranno tra quelle “misure necessarie” che hanno però bisogno di un popolo sotto shock per essere accettate. Colao è sempre rimasto uno dei più grandi estimatori di questa tecnologia di quinta generazione, nonostante sia pienamente consapevole, non tanto dei possibili danni alla salute del 5G, che qualora ci fossero, certamente non ce li verrebbe a raccontare l’Ad di Vodafone, ma dei danni sociali. Riporto un virgolettato di un articolo pubblicato da Dagospia con le parole proprio di Colao a riguardo. L’amministratore delegato di Vodafone Group si dichiarava ottimista sulle sfide del futuro ma non nasconde le possibili conseguenze della nuova era dell’intelligenza artificiale e del 5G:
“C’è molta paura per i posti di lavoro che spariscono e per i salari che potrebbero scendere – osserva – ma ci sono anche dei requisiti rispettare per governare il cambiamento”. Posti di lavoro che spariscono? salari che potrebbero scendere? E’ questo quello di cui abbiamo bisogno per uscire dalla crisi? Nell’articolo è scritto anche (riporto testualmente): “l’Ad di Vodafone Group cita più volte l’Italia come esempio di sperimentazione intelligente delle reti 5G di prossima generazione”. Sperimentazione intelligente? sulle nostre teste? Chi l’ha autorizzata? Quando abbiamo firmato per essere delle cavie di un laboratorio a cielo aperto? Che queste cose le dica l’amministratore delegato di una azienda di telefonia mobile lo trovo poco etico, ma plausibile, ognuno porta avanti i propri interessi in questo mondo basato sugli egoismi. Ma che queste parole siano di colui che oggi guida il gruppo nato per risollevare il mio paese dalla crisi dovuta alla pandemia, lo trovo inaccettabile. Come fanno a non sorgermi dubbi, se alla sua prima uscita pubblica nella nuova veste, ci fa sapere che: “L’Hi tech è decisivo contro la crisi e per il controllo della popolazione”. Frase ripresa poi da tutti i media. Mi dica la verità è il 5G la sorpresa nell’uovo di Pasqua per gli italiani? Io non sono contro il progresso, ma non è questo il modo di imporre certe misure. Che cosa avete promesso, invece, alle banche straniere e agli speculatori che fanno capo al Bilderberg? di riaprire il mercatino Italia? cosa gli daremo? Autostrade per l’italia? Alitalia? i nostri porti? O semplicemente a costo zero gli farete raccogliere tutte le aziende che nel frattempo farete fallire? Perché questa è la strategia che hanno già usato nel 92. Come si dice: cavallo vincente non si cambia. Ed infatti analizziamo il copione:
Approfittare di uno stato di shock del paese: Il 1992 quando partirono le privatizzazioni fu l’anno più scioccante per gli italiani. In pochi mesi ci furono le stragi eccellenti e l’inizio di tangentopoli. Ci dissero che “servivano misure necessarie” e una “task force”. La mini-crociera sul Britannia con il gotha della finanza internazionale venuto a largo di Civitavecchia per acquistare le nostre aziende e le nostre banche a prezzi di saldo, la organizzarono 10 giorni dopo l’attentato a Falcone. Il popolo era terrorizzato. Il paese era in lutto. Pezzi del governo, tra cui Mario Draghi, erano invece, a brindare con i membri dei potentati bancari e finanziari internazionali. Neanche il lutto nazionale li fermò. Bisognava approfittare del momento. Shock economy docet.
E da dove provenivano i vari Prodi, Draghi, Monti? Esattamente dal Committee di quelle medesime organizzazioni internazionali dalle quali provengono oggi i salvatori della task force. Non hanno cambiato una sola virgola. Caro Presidente, me lo dica. Tanto non ci ascolta nessuno. Ho colto nel segno vero? Sono quelle le “misure indispensabili”? lo dica solo a me. Le ho dedicato la domenica di Pasqua per scrivere, nonostante il movimento delle mie dita sia rallentato dalla digestione dello splendido casatiello napoletano di mammà.
Non si preoccupi della reazione degli italiani. Non le diranno nulla. Ci pensa Rocco Casalino. Le scriverà un discorso in cui comunicherete agli italiani che avete scoperto che il sito dell’Inps si bloccava a causa del 3G ma che risolverete subito con il 5G, in modo che i soldi possano arrivare finalmente sui loro conti. Tirerete giù qualche albero e alzerete qualche antenna tanto ora non vi vede nessuno e qualora vi scoprissero, voi lo avete già anticipato che l’hitech ci salverà. Quindi vi crederanno. Poi dirà di aver sbattuto i pugni sul tavolo per evitare il Mes, che non ci serve più, dato che con un po’ di privatizzazioni le cose si sistemano. Ed aprirà finalmente il mercatino. Sconto covid19, suona anche bene. Se non vuole dirmelo, ancora una volta mi toccherà fare una previsione e pubblicarla. Le ultime volte mi è andata bene. Non c’è nulla che non si sia verificato. A pensar male tante volte si fa peccato ma spesso ci si indovina. In fin dei conti, se noi non abbiamo scelto la task force e non abbiamo scelto manco quelli che l’hanno scelta la task force, è ovvio che qualcuno dovesse scegliere per noi.
Buona Pasqua Presidè.
Se non sapesse nulla di come operano quelle organizzazioni le lascio il link de La Matrix Europea:
https://matrixedizioni.it/books/la-matrix-europea-ed-2019/
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