domenica 6 gennaio 2013

L'oracolo intervistato...


Dall'evasione fiscale alla politica estera. Dall'Imu ai poteri forti. Mario Monti si racconta durante un'intervista a SkyTg24, cominciando proprio dalle sue dimissioni e della candidatura. «Era una decisione che ho maturato, che covavo già prima e quel voto (del Pdl ndr) poi mi ha rafforzato nel convincimento». I primi a sapere della decisione sono stati «i miei due presidenti: quello della Repubblica e quello di casa mia».

L'IMU E LE TASSE - Tanti i temi toccati ma sull'Imu il premier ha le idee chiare perché «è frutto del governo precedente» e «va modificata», «il gettito va dato maggiormente ai Comuni». C'è la possibilità di abbassare di un punto l'Irpef e congelare l'aumento dell'Iva «e anche di più» ma «la via maestra è ridurre la spesa pubblica». Anche il presidente del Consiglio la paga, «ma non so quanto, se ne occupa mia moglie». E a proposito delle tasse il premier sottolinea: «C'è la possibilità di abbassare di un punto l'Irpef e congelare l'aumento dell'Iva e anche di più», abbassando la spesa pubblica. «Noi -aggiunge- ci siamo messi all'opera ma sulla spending review abbiamo trovato in Parlamento molte difficoltà. Ad esempio, il provvedimento sulla Province non corrisponde» a quanto aveva previsto il governo.

LO SPREAD - E chiarisce: con lo spread sotto i 300 punti «si risparmiano molti miliardi e questo risparmio va contato sul debito pubblico per gli interessi ma anche su quello privato. Un risparmio che può essere calcolato come superiore al gettito Imu. Ma quando noi siamo arrivati, lo spread rischiava di diventare tecnicamente catastrofico».

EVASIONE FISCALE - Su un punto sembra orgoglioso: contro l'evasione fiscale «le misure prese dal governo uscente sono state senza precedenti». I 10 miliardi di recupero dell'evasione e i 60 di risparmio dal calo dello spread possono evitare una manovra ad aprile? «A deciderlo sarà il nuovo governo ma al momento anche l'Ue ci riconosce il pareggio di bilancio pubblico strutturale per 2013. I conti sono dunque in pari e se non ci saranno eventi non previsti...». Contro l'evasione fiscale «sono pronto a continuare la battaglia di civiltà», ha aggiunto Monti. Poi ricorda che sulla legge anti-corruzione c'è stato «un freno particolare del Pdl, come c'è stato sul mercato del lavoro da parte del Pd».

LE LISTE E ALLEANZE - La riserva sulle liste la scioglierà martedì, «le candidature le vaglierò una ad una» . In ogni caso per quel che riguarda le alleanze sottolinea: «Casini e Fini non li valuto per la loro storia ma prima di altri hanno capito che i problemi non si risolvevano senza la grande coalizione. Sono stati i più tenaci sostenitori della maggioranza, l'apporto Pd e Pdl è stato a corrente alternate». E sul simbolo aggiunge: «Avrei preferito che non figurasse il mio nome, perché non mi piace espormi così tanto, ma tutto è nato per la sollecitazione di forze politiche e della società civile perché io mi ricandidassi con la mia agenda, quindi ci voleva».

IL QUIRINALE - «A eventuali richieste» compresa quella di una possibile elezione a presidente della Repubblica «si risponde quando vengono fatte». Per poi aggiungere: «Credo che la mia recente decisione abbia fatto salire di molto le legittime aspirazioni, ambizioni e aspettative di più di una persona che legittimamente mira a quella carica, non credo certo di avere aumentato le mie probabilità».

PASSERA - E per quel che riguarda i suoi ministri un pensiero è per Passera. «Spero che per Passera non sia scritta la parola fine e che ci ripensi ha lavorato molto bene con me nel governo e ha ancora molto da dare. Ha avuto una posizione rigida, secondo me a torto, sulla questione della lista unica».

OMOSESSUALI - E alla domanda sui diritti delle coppie omosessuali, Monti risponde: «La dignità della persona va profondamente rispettata: questi sono temi importantissimi anche più importanti delle riforme economiche e sociali, ma meno urgenti sul piano della crescita del paese. Ci sarà - ha aggiunto - un grande ruolo del parlamento e un sereno confronto su posizioni che non potranno non convergere al cento per cento».

I POTERI FORTI - «Il Governo Berlusconi era contro la tassazione delle transazioni finanziarie. Germania, Francia e altri la volevano e l'Italia la bloccava. Io ho cambiato la posizione dell'Italia e adesso si sta facendo questa cosa in Europa. Il nostro Governo ha introdotto una cosa che ha dato molto fastidio ai banchieri: ha vietato che le stesse persone sedessero nei cda di banche e assicurazioni concorrenti». Spiega il premier Mario, rispondendo alle accuse di rappresentare il mondo dei banchieri nella politica. Quelli poi che credono che lui sia un amico dei poteri forti «possono andare a chiedere a Jack Welch e a Bill Gates e assumere informazioni», ha aggiunto, parlando del presidente della General Electric e del fondatore della Microsoft: al primo impedì l'acquisizione della Honeywell, al secondo diede una multa record per violazione delle norme sulla concorrenza.

RAI - «In Rai sono così inseriti miei uomini che è stato fatto presente ai miei collaboratori, che non ne erano informati, che oggi non potevo andare alla tv pubblica perché era precluso come giorno festivo». Insomma, «questa è la Rai dove non riesco a vedere in che modo Tarantola e Gubitosi siano miei uomini. Hanno dimostrato - sottolinea - indipendenza anche in questo caso e sono stati selezionati anche per questa dote che va riconosciuta loro da tutti».

OBAMA E LA POLITICA ESTERA- «Sì, molto». Mario Monti risponde quando gli viene chiesto se senta l'endorsement e la vicinanza di Barack Obama. «Sì, molto. Soprattutto questa grande facilità di rapporto sulla comprensione delle cose e delle persone». Monti aggiunge la «grande facilità di rapporto sulla comprensione delle cose e delle persone» che ha avuto con Obama. «Con altri colleghi, Merkel e Hollande, ma anche lui e io da soli, abbiamo avuto scambi sui problemi dell'Europa e dell'Eurozona dove c'è stato una grandissima intesa». E a proposito della cancelliera tedesca sottolinea: «Abbiamo avuto un contrasto alle 5 del mattino del 29 giugno 2012» sullo scudo anti spread. In ogni caso «ho visto l'Italia sempre più rispettata».

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