giovedì 10 gennaio 2013

Sul redditometro e sul nulla da nascondere

Il redditometro di Vito Schepisi

Per il 2013 avevo pensato di cambiare il mio scooter, poi ho letto che il motorino rientra nel redditometro e ci sto riflettendo. Avevo idea di cambiarlo prima di spenderci soldi per rifare i freni e per cambiare le ruote e la batteria. Voleva essere un modo per risparmiare e per muovermi in sicurezza. Non voglio sostituirlo con un cabinato di 12 metri! Mia moglie mi ha detto: «Ma dai! Che problemi t’inventi? Non farti i film, non abbiamo niente da nascondere.» Ingenua! Non ha capito che è proprio perché non abbiamo niente da nascondere che ci dobbiamo preoccupare di più. In Italia funziona tutto all’inverso: se si tratta di pagare, gli ultimi sono sempre i primi ad essere presi di mira. Qualcosa di simile è scritto anche sul Vangelo secondo Matteo. Non è sufficiente non avere niente da nascondere. L’Agenzia delle Entrate, con i nostri soldi, paga 500.000 Euro l’anno a Befera, ma questi deve guadagnarseli. E su chi se non su di noi?

La centrale operativa dell’Agenzia delle Entrate è come la Cia, ti becca non appena metti il naso fuori di casa. I contanti non li puoi avere e se usi il bancomat e la carta di credito sono guai. Bisogna tenersi alla larga dalle banche – salvo che per pagare le tasse – e dalle attività commerciali. Non si sa come facciano – avranno un sistema di pesa dei contribuenti all’entrata e all’uscita dai centri commerciali – ma sanno cosa ciascuno di noi mangia a colazione, a pranzo e a cena. Figuriamoci se non conoscono anche le abitudini intime! E fanno gli accertamenti. Nooo! Non sulle intimità – almeno, non ancora –: solo sul tenore di vita. L'onere di dimostrare il contrario spetta al malcapitato. Nessuno parla di Costituzione violata. Dicono che la nostra Carta fondamentale sia la più bella del mondo, e ci prendono in giro. Anzi c’è chi ci fa soldi: un comico sulla tv di Stato lo dice più forte degli altri. Il guitto ci mette la faccia, ma da prendere a fischi è chi lo paga con i nostri soldi. L'Agenzia delle Entrate, quando meno lo aspetti, t’invia una lettera raccomandata delirante come un comunicato delle Brigate Rosse. Mentre tu nicchi e reagisci e fai ricorso, l'Agenzia delle Entrate ti propone uno sconto, come i saldi di fine stagione. Sconto di che, se non ho evaso un euro? Ma è inutile illudersi, il fisco non ti molla. Se non paghi, per venti anni e oltre ti tampinerà senza tregua. Sarà come aver dietro un segugio. Che gente!

Vorrei chiedere a Monti: ma chi tra i ricconi, con tanto di auto di lusso, di barche, di case e di ville – rigorosamente intestate alle società con utili di esercizio vicino allo zero – circondati da fior di consulenti, sarà tanto stupido da lasciarsi andare a spese senza controllo e da farsi beccare? Solo chi spende soldi non suoi o i truffatori che non hanno niente da perdere o i poveri cristi che, come me, s’illudono di potersi permettere di cambiare il motorino. Ci sarà chi si farà comprare l'Iphone dall’autista, il caviale e lo champagne dalla cameriera e chi pagare il veterinario per "fufù" dal suo dipendente. Compreranno all'estero l'abitino di Prada e la borsa di Vuitton per la signora. Nessuno più comprerà in Italia il brillantino o il collier per l’amante. Chi cambierà lo scooter, invece, rischierà d’essere beccato! Gli italiani onesti, terrorizzati, non spenderanno più, per non trovarsi nei casini. Si prepara un altro brutto colpo al Pil: il rapporto col debito pubblico arriverà al 200%. Tutto andrà a rotoli in Italia. La Merkel si fregherà le mani e ci comprerà a saldo di fine Nazione. Ci chiederanno persino di ringraziare la Signora, per aver salvato l’Italia, com’è capitato con il salasso di Monti. Che imbecilli che siamo! In che Monti di Fini Casini ci bersaniamo da soli! Poi si legge che un ministro si compra una casa "pubblica" a Roma con vista Colosseo, pagandola come un appartamento in periferia di una città di provincia, dopo averla fatta allocare in zona a rischio sismico, e nessuno dice niente. Neanche uno strumento di tortura per questi impuniti. Neanche un giro attorno a Piazza Colonna col cilicio. Neanche un giro tra quegli incazzati che hanno comprato le obbligazioni del MPS. Neanche un coscienziometro. Solo un redditometro.

1 commenti:

Nessie ha detto...

Sì, ma spiritosaggini di Schepisi a parte, possibile che nessuno (a parte pochi) abbia capito che il vero scopo del redditometro è distruggere l'economia familiare dei ceti medi? E questo dopo che si è già distrutto il tessuto produttivo del ns. Paese con metodi analoghi (gli studi di settore ed Equitalia).

La presunzione di colpevolezza è anticostituzionale, ma frutta soldi. Bastardi, criminali!