mercoledì 2 gennaio 2013

La luce, il tunnel, le tasse e le droghe pesanti

Lo spread senza il salvatore della patria.


«Un'idea interessante, stravagante, tardiva. Ben venga». È il giudizio di Mario Monti sulla promessa di Silvio Berlusconi - nel caso di sua vittoria elettorale - di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta sul «complotto» internazionale che avrebbe a suo parere portato nel novembre 2011 alla caduta del governo del Cavaliere e l'affidamento di Palazzo Chigi a Monti. «Complotti contro l'Italia? Siamo seri, siamo adulti», replica Monti. «Berlusconi in queste settimane ha oscillato, con armi a dir poco improprie come il richiamo ai valori delle famiglie che sarebbe assente nei miei propositi, cosa che si commenta da sé», ha proseguito il premier intervenuto alla trasmissione Radio Anch'io. «In altri momenti, in cui allora sarei stato leaderone, mi ha generosamente chiesto di prendere la guida dei moderati. Sembra un secolo fa ma era poco tempo fa. Ha detto che il governo ha fatto solo disastri e in altri momenti, solo poche settimane dopo, che il governo dei tecnici ha fatto tutto quello che era possibile fare. Spero che gli elettori siano meno confusi di me».

«QUIRINALE MENO PROBABILE» - Alla domanda se prevede una sua possibile successione a Giorgio Napolitano come presidente della repubblica, Monti ha replicato che il Quirinale «non è mai stato mio obiettivo, chi può proporsi un obiettivo di quel livello? Ma gli osservatori politici dicono che quella sarebbe stata un'eventualità probabile, oggi forse meno probabile».

«SALITA» IN POLITICA - «La salita in politica è un'operazione che trasforma dentro la mia coscienza, ho sempre voluto essere sopra le parti», ha detto l'ex rettore della Bocconi. «Sarei stato sopra le parti, forse al Quirinale come aveva prospettato qualcuno, ma sarei stato utile? Oggi sono meno sopra le parti, ma dalla parte del Paese».

ETICA - Poi Monti si toglie un sassolino dalla scarpa. «Io credo che i valori etici siano fondamentali e che debbano essere difesi. Detesto quei partiti che usano i valori etici, spesso disattesi nella realtà, come arma, come un'accetta contro i rivali». A chi gli chiede a chi si riferisca, Monti risponde: «Sto pensando per esempio ad alcuni esponenti del Pdl». Sempre sui temi etici: «Il nostro è un movimento di laici e cattolici che dà alla dignità della persona il valore centrale. Riguardo a questi temi, che sono anche più importanti ma che fanno meno parte dell'urgenza, vorremmo lasciare spazio alla coscienza individuale e al Parlamento, fermo restando la necessità di tutelare sempre la dignità della persona».

BERSANI, LAVORO E RIFORME - Infine Monti si sofferma sul rapporto con il Pd e i due grandi temi di contrasto con il centrosinistra: le riforme e il lavoro. «A Bersani, che mi ha chiesto di dire con chi sto, rispondo che io sto per le rifome che rendono l'Italia competitiva e creano posti di lavoro. Vendola e Fassina vogliono conservare, per nobili motivi e in buona fede, un mondo del lavoro cristallizzato, iperprotetto rispetto ad altri Paesi. Io sono per avere in Europa una tutela ancora più avanzata dei lavoratori, ma con condizioni che favoriscano la creazione di posti di lavoro».

TASSE E SPESA PUBBLICA - Secondo Monti è necessario «ridurre la tassazione che grava sul lavoro e sulle imprese e parallelamente ridurre la spesa. Gli italiani hanno bisogno di alleggerimenti per le famiglie, soprattutto quelle numerose, c'è bisogno di un sistema sanitario che funzioni meglio e a costi minori e di un sistema fiscale che consenta la redistribuzione del reddito dai più ricchi ai più poveri», ha proseguito su Radio Anch'io.

FINE TUNNEL - Il premier è ottimista per la soluzione della crisi finanziaria. «La luce alla fine del tunnel la vedo più vicina di prima. E sono molto più ottimista che nel frattempo il tunnel non crollerà come abbiamo rischiato. Molto dipende dall'economia mondiale», ammette Monti. «La decisione americana di questa notte toglie un'incertezza, se le politiche dell'Unione europee andranno avanti il tunnel si accorcerà. Dalla crisi finanziaria credo che ne siamo usciti, della ripresa si parla di fine 2013 inizio 2014».

PRIMA RIFORMA: TAGLIO PARLAMENTARI - «La prossima deve essere una legislatura costituente e la mia prima riforma sul piano istituzionale sarà la riduzione dei parlamentari», dice il professore, che ammette che «per le riforme istituzionali occorreranno comunque larghe maggioranze».

FINOCCHIARO - Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd commenta così l'intervento di Monti: «Leggo e ascolto con molto interesse quello che il professor Monti dice riguardo al futuro dell'Italia. Lui sa bene che abbiamo condiviso in questi mesi una esperienza di governo difficile e impegnativa. E siamo convinti di aver fatto la scelta giusta, necessaria per aiutare il Paese ad avviarsi sulla strada di una lenta ripresa. Una delle chiavi del successo di quel governo è stata aver guardato con realismo alla realtà del nostro Paese. La prossima competizione elettorale deve essere ispirata allo stesso realismo. L'Italia non ha bisogno di favole, di false promesse, nè tanto meno di demagogia e di antipolitica».

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