giovedì 23 agosto 2012

Sessuomania islamica


Fine del Ramadan. Momento liberatorio dopo un mese di “punizione” della carne con i digiuni rigorosi e condivisi. E l’Aid el Fitr la festa con cui appunto si chiude il mese in cui secondo il precetto coranico si dovrebbe imparare l'autodisciplina, l'appartenenza ad una comunità, la pazienza, l'amore per Dio, le privazioni, arriva benedetto come momento liberatorio. È così che da alcuni anni, quella liberazione viene vissuta come permesso di eccessi. Sono soprattutto gli adolescenti che, reinterpretando l’Aid el Fitr come un carnevale senza freni, approfittano dell’occasione per molestare le ragazze alla luce del sole.

EPIDEMIA - Nelle zone del centro di Cairo, nella mitica Plaza Tahrir la percezione che tutto sia possibile e impunito si trasforma in vere e proprie aggressioni in branco: impossibile difendersi, difficile riconoscere l’autore per le ragazze che nei parchi, nei cinema diventano vittime di una sessualità repressa e mal educata. Secondo il giornale Masry al youm, la polizia nelle ultime ore ha arrestato 32 ragazzi per oltraggio a giovani donne. E, mentre la società egiziana sta prendendo atto che il fenomeno non nuovo ha preso le dimensioni di un’epidemia, si sta chiedendo di rendere più severe le pene per i delitti sessuali.

VOLONTARI - Negli ultimi mesi si sono attivati settori democratici della società civile. Certo la questione resta «una cosa tra uomini». Per aiutare le ragazze a evitare le aggressioni è stata pubblicata su internet un «harassmap» con le zone più a rischio del Cairo. E negli ultimi tre giorni è nato l’Imprint Movement con gruppi di volontari che girano nei parchi e per le strade in metro con il fine di dissuadere gli aggressori.

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