sabato 25 agosto 2012

Revisione di spesa

Nel frattempo, per rilanciare la crescita, la PA assume una paccata di nuovi docenti... sempre a spese del contribuente privato... disoccupato.


Altro che tagli agli sprechi, altro che spending review. Mentre il governo Monti dà il via libera ad assumere un'altra vagonata di docenti, presidi e professori universitari, sette enti che fino a qualche giorno fa venivano considerati inutili e sacrificabili per non pesare più sulle tasche degli italiani sopravvivono alla scure dei tagli. Non solo. Per "festeggiarli" il Miur li premia con una nuova iniezioni di soldi: oltre 18 milioni per foraggiare queste realtà che fino a un minuto prima il dicastero dell'Istruzione voleva far saltare.

Nella miriade di enti di cui è composto lo Stato, ce ne sono sette che in questi ultimi mesi l'hanno scampata bella. Fino al giorno prima in cui è stata stilata la bozza del decreto sui tagli alla spesa pubblica, infatti, sarebbero stati accorpati all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, al Cnr o all'Istituto nazionale di fisica nucleare riorganizzati per l'occasione. E invece nel decreto definitivo sulla spendig review salta tutto: gli enti non vengono tagliati e nemmeno accorpati. Si tratta di istituti di ricerca dipendenti dal ministero dell'Istruzione: l'Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l'Istituto italiano di studi germanici, l'Istituto nazionale di alta matematica, l'Istituto nazionale di astrofisica, il Museo storico della fisica e l'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale.

Ma quello che sorprende non è tanto la mancata riorganizzazione. Il 25 luglio, infatti arriva in parlamento per un parere un decreto con il quale il ministro Francesco Profumo concede 125 milioni di euro (il 7% del Fondo ordinario stanziato nel 2011) per "specifici pogetti" di tutti gli enti di ricerca dipendenti dal ministero. Compresi quelli che fino a venti giorni prima venivano considerati "inutili" (o quasi) dallo stesso governo. Così, come rivela ItaliaOggi, 10 milioni e 600 mila euro vanno all'Inadf, 3.983.500 euro all'Inrm, 2.469.800 euro all'Ogs, 963.244 euro alla Stazione zoologica, 280 mila euro all'Indam, 304.500 euro al Museo "Enrico Fermi" e 17mila euro all'Iisg. Per un totale di 18.618.044 euro. La ricerca è importante, per carità. E probabilmente i progetti finanziati sarebbero stati comunque realizzati, tanto che non si può davvero parlare di sprechi. Ma di certo su questo tema il governo non ha le idee molto chiare.

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