Economia democratica
lunedì 20 luglio 2020
Ue e recovery fund
Il recovery fund? Basterebbe un click
Perché non lo capite? Perché uno Stato deve umiliarsi così a elemosinare soldi con trattative estenuanti? Perché uno Stato è diventato alla stregua di un buon padre di famiglia che deve stare attento al proprio bilancio? Perché deve sottostare alla volontà di persone non elette dal proprio popolo per ottenere aiuti anche dopo una pandemia mondiale? Perché non capite che è un controsenso che uno Stato, come l'Italia, debba chiedere aiuto per finanziarsi? Perché non capite che stanno parlando di soldi che servivano ad Aprile? E stanno ancora parlando. Sapete cosa è in gioco qui? Non è in gioco la scelta di quanti soldi dare ad ogni Stato. No. Non si sono riuniti per questo: se lo scopo fosse il benessere dei cittadini non ci sarebbe stato bisogno di questa inutile pantomima: la BCE avrebbe erogato tutta la Moneta di cui ogni Stato dell'UE aveva bisogno. Invece no. Trattative. Trattative di giorni, anzi di mesi, per decidere una cosa che le Banche Centrali del mondo fanno in un secondo premendo un tasto su un computer. E il motivo è che la riunione serve solo a tenere in piedi l'Unione Europea, a nient'altro: devono trovare il modo. Arriveranno i trionfalismi. Vi diranno che ci aiutano. Vi diranno che sono cambiati. Mentre vi stanno prestando soldi che dovevano essere dati mesi fa senza condizioni e in cambio vi chiederanno le riforme. Ricordate la botenza di fuogo? Ecco. Vi diranno la stessa cosa. E voi ci crederete. Ogni volta che si siedono a un tavolo per decidere quanti soldi dare a popoli devastati economicamente è una sconfitta e la democrazia muore.
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