martedì 28 luglio 2020

Non è negazionismo

Francamente trovo scandalosa la pratica di etichettare qualsiasi posizione dissonante come "negazionista" con il fine di creare un parallelismo tra la posizione in discussione e le posizioni di chi nega la Shoa. Ora è toccato al convegno organizzato al Senato sull'emergenza Covid e appellato come  "convegno negazionista". No, mi spiace, al convegno hanno partecipato scienziati rispettabilissimi e con u curriculum a prova di bomba e giuristi con un pedigree invidiabile. Gli argomenti esposti da queste persone sono palesemente da non sottovalutare e proiettano un ombra oscurissima su tutta la vicenda. E questo significa negare l'esistenza di virus ma problematicizzare e guardare le cose da un'altra prospettiva; pratica questa che è il sale stesso della ricerca scientifica in qualsiasi campo. Per esempio, come si fa a dare del negazionista a Sabino Cassese che dice che non ci sono i presupposti per continuare con i petori emergenziali al Presidente del Consiglio dei Ministri. E non mi si dica che Cassese è un uomo di destra perchè è stato per una vita collaterale al PD, all'Unione Europea, alle posizioni rosé e alle posizioni multilateraliste. Solo che quando si supera il segno e la misura a livelli così enormi un minimo di onestà intellettuale (che evidentemente Cassese ha) impone di dire la Verità.  Oppure ancora, cosa gli si può dire alla Maria Rita Gismondo? Che non è titolata per parlare? E' solo la direttrice responsabile di "microbiologia clinica, virologia e diagnostica bioemergenziale" dell'Ospedale Sacco di Milano. Avrà titoli per dire che non fare le autopsia e smaltire i cadaveri nell'inceneritore è stato un crimine? Avrà diritto a dire che non si può confondere positivi con malati per gonfiare le statistiche? Ecco, a me pare che abbia diritto e titoli per dire le cose gravissime che ha detto senza essere bollata come negazionista. E infire, dico e sottolineo per l'ennesima volta, dire che in questa vicenda ci sono troppe cose che non quadrano non vuol dire essere ingrati con i medici e tutti gli operatori sanitari che si sono presi carico di una vicenda enorme rischiando la loro vita. Ma se c'è l'ipotesi che qualcuno lì ha mandati fuori strada per oscurissime motivazioni bisogna dirlo.

Giuseppe Masala

Inoltre: È di ieri , anche se passata sotto traccia dai principali giornali, una notizia. Una notizia che in un paese normale avrebbe fatto cadere molte teste se non lo stesso Governo; grazie alla coraggiosa presa di posizione della Commissione Covid dell’Accademia Nazionale dei Lincei e all’insistenza del dott. Alberto Zangrillo, è finalmente emerso quello che molti già sospettavano: le tabelle della Protezione Civile su cui per mesi si sono basati i quotidiani bollettini di guerra televisivi che hanno tenuto inchiodati davanti al teleschermo milioni di Italiani erano poco più che un mero gioco di fantasia. “Elaborazioni in assenza di dati” sono state infatti tecnicamente definite. Nemmeno, quindi, delle proiezioni del tipo di quelle politiche o elettorali, che almeno certa una riconduzione ad una certa realtà numerica oggettiva, seppur in maniera approssimativa, possono avere. Tradotto dal politichese, quei numeri erano utili solo per generare un clima di terrore. Secondo quanto ha dichiarato Giorgio Parisi, Presidente dell’Accademia dei Lincei, solo la sedicente “comunità scientifica” (leggasi il Comitato Tecnico Scientifico voluto da Conte) ha accesso ai dati autentici, ai veri numeri: “Ignoriamo quando e quante siano venute a mancare le persone per Covid. Quanti siano i contagi effettivi, per quanti giorni siano state ricoverate le persone, il reale quadro clinico di ognuna di esse. Vi ricorderete che i numeri non tornavano mai, sia nel confronto con gli altri anni, sia con il numero delle vittime rispetto al 2015, che in quell’anno furono oltre 50.000, 15.000 più di oggi, senza che bloccassero il Paese. Ci sarà un ridimensionamento di questa storia oscura, ma una cosa la possiamo già dire, che il Governo, dunque il Paese, è stato subordinato alla volontà, a questo punto potremo definirla, fraudolenta del Comitato Scientifico, per mezzo della Protezione Civile. Qui c’è di mezzo l’Istituto Superiore della Sanità. Devono spiegarci perché in Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, per rimanere ai Paesi demograficamente più importanti, i dati sono di pubblico dominio e qui in Italia, no. È finita? Macché! Il ministro Speranza che avrebbe dovuto spiegare il perché di questa situazione e della colpevole mancata informazione sui dati effettivi dei morti, contagiati, reale pericolosità del virus, ha risposto che dobbiamo chiedere all’Istituto Superiore della Sanità. Ma come! Blocchi l’Italia sei mesi, e non è finita, dei quali, tre, in lock down, e ci vieni a dire che dobbiamo chiedere lumi alla banda Brusaferro? Milioni di Italiani sono alla fame e altri milioni stanno boccheggiando e tu Ministro della Salute ci dici tra le righe che non c’entri nulla? Ma che razza di Paese siamo diventati? “ Dichiarazioni molto forti, queste del Prof. Giorgio Parisi, peraltro uno dei più autorevoli fisici di livello mondiale, che inchiodano la Protezione Civile alle proprie responsabilità e ci impongono un’adeguata riflessione. Una riflessione sull’Italia e sugli Italiani. 

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