venerdì 24 luglio 2020

Da scemolandia è tutto

Tornato il PD al governo, si torna ad un tasso di sbarchi di clandestini che tende ad eguagliare la media di 1000 al giorno del 2014-2017. Oltre al costo diretto dell'accoglienza, che allora era di 5 miliardi di Euro/anno (cui vanno aggiunte spese sanitarie, di pubblica sicurezza, giudiziarie, ecc.), oltre al danno dovuto al violento impatto sociale che solo i benestanti di sinistra ritengono che sia una "percezione" del popolo "razzista", adesso c'è anche il problema Covid-19. Molti sbarcati sono infetti e le strutture di contenimento non contengono affatto (come sempre accettato se non voluto), sicché si sparpagliano senza problemi per tutta la penisola. Quest'ultimo aspetto comporta l'incremento nel conto dei contagiati (che i media governativi definiscono direttamente "malati") ed alimenta quel clima di terrore che il governo è determinatissimo a mantenere e con esso lo "stato di emergenza" prezioso per rendere intoccabile l'esecutivo in carica.

Ora dovrebbero decidersi (se non fossimo in Scemolandia e la logica valesse qualcosa). Se, come insistono ossessivamente a dirci, rimane una situazione di emergenza per il Covid-19, allora occorre fare tutto il possibile (ed anche l'impossibile come si è fatto violando la costituzione nei riguardi della popolazione italiana) per impedire gli sbarchi; se invece ritengono che la pandemia non sia più un'emergenza, al punto da poter "importare" gli infetti "dall'estero" (parole di Gianni Rezza, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità), allora smettano di affermare l'opposto terrorizzando e sanzionando gli italiani. Ma questa è Scemolandia e la razionalità non ha neppure la cittadinanza, anzi è l'unica clandestina indegna di accoglienza.

Tratto dalla bacheca di Mikael Gambit

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