mercoledì 2 ottobre 2013

Che Dio ci aiuti


Subito dopo il discorso di Enrico Letta sono iniziate al Senato le dichiarazioni di voto. Il primo a parlare è stato Pier Ferdinando Casini che si era intrattenuto qualche istante con Silvio Berlusconi vicino al banco della presidenza alla fine delle comunicazioni del presidente del Consiglio; dopodichè il Cavaliere è uscito dall'Aula con Denis Verdini mentre il leader dell'Udc ha raggiunto i colleghi del suo gruppo.  "Obbedisco", ha poi detto il leader Udc al presidente del Senato, Pietro Grasso, quando ha, di fatto, negato una sospensione di seduta dopo le comunicazioni del premier Enrico Letta all'aula di palazzo Madama. "Mi permetto di suggerire una sospensione dei lavori d'aula, visto che il gruppo del Pdl ha lasciato l'emiciclo per riunirsi e sarebbe opportuna una riflessione per tutti". "Prosegua senatore" si è limitato a replicare Grasso, suscitando la risposta garibaldina di Casini. "Ci sarà un amplissimo consenso" al governo, "mi auguro che l'ampiezza non penalizzi la chiarezza", ha detto poi Pier Ferdinando Casini intervenendo nell'Aula del Senato. Tuttavia, aggiunge, l'esecutivo di Enrico Letta non può essere "una sorta di rivincita permanente della campagna elettorale, il secondo tempo della campagna elettorale".  Il Parlamento dia "una risposta chiara, limpida e netta. Sono convinto che il consenso al presidente del Consiglio sarà amplissimo e mi auguro che l'ampiezza non penalizzi la chiarezza perchè non possiamo più continuare in una sorta di campagna elettorale". Casini ha chiuso l'intervento con un "che Dio ci aiuti".

La sfiducia dei grillini - "No alla fiducia al governo Letta, elezioni subito per una svolta di civiltà": lo ha detto nell'Aula del Senato Lello Ciampolillo del M5S nel dibattito sulla fiducia chiesta dal governo Letta. Ciampolillo ha dimostrato la ''imbarazzante incapacità di questo governo ad affrontare i problemi del Paese a partire dal caso Telecom. La maggioranza abbandoni il campo e vada a casa'', ha concluso il senatore grillino. Momenti di tensione si sono registrati al termine dell'intervento di Paola De Pin, fuoriuscita del M5S e oggi nel gruppo Misto, che ha annunciato il suo sì al governo dai banchi dei grillini le è stato urlato "Venduta". Un senatore M5S si è avviato verso il banco dove De Pin sedeva, protetta dai senatori del Pd per contestarla: è stato necessario l'intervento dei commessi mentre il presidente Piero Grasso ha stigmatizzato il fatto, annunciando che sara' posto all'attenzione dei questori. La tensione con il Pd non si è placata quando interviene un altro grillino, il senatore Santangelo, il quale chiede l'attenzione "del signor governo" e ha un battibecco con il presidente di Piero Grasso quando chiede silenzio ("all'ordine qui ci penso io", dice Grasso) e lamenta il fatto che il 31 luglio "quando senatori del Pd mi contrastarono nessuno chiese l'intervento della presidenza". Parole sottolineate da commenti duri del Pd.

La fiducia di Gal - "Mi auguro che grazie al voto del Parlamento il governo non debba rassegnare le dimissioni. E lo dico al vicepresidente del Consiglio che nelle ultime ore ha dovuto subire alcuni tackle. Non posso avere ragioni per ritenere Alfano poco berlusconiano. Io penso che il governo debba avere, a garanzia di un dibattito civile, un larghissimo consenso''. Lo afferma il senatore di Gal (ma eletto con il Pdl) Luigi Compagna, intervenendo in Aula al Senato dopo l'intervento del premier. ''Noi di Mpa, pur nel travaglio, faremo prevalere un voto di lealtà a ciò che ci ha consentito una rappresentanza qui in Parlamento'', ha detto in Aula Antonio Scavone, uno dei tre senatori dell'Mpa presenti nel Gal.

1 commenti:

Huxley ha detto...

Dio non so da che parte stia, ma le varie (e indegne CL, CEI..) organizzazioni cattoliche sono schierate, eccome.