sabato 6 ottobre 2012

Cosa non si fa per gli zingari...


Parma: 30mila€, agli Zingari le bollette le paga il Comune. Ma a loro non basta, devastano strada. Mercoledì Hanno Rovesciato I Cassonetti E Minacciato Di Bloccare Via Del Cornocchio. Ieri mattina, meglio organizzati, si sono presentati con cartelli e iniziato lo «sciopero dei bambini». Nel senso che i piccoli non sono stati mandati a seguire le lezioni come tutte le altre mattine. Per il grande dispiacere dei compagni di classe. Sono i nomadi di origine macedone ospiti del campo comunale, cinque famiglie per un totale di una trentina di persone, che da qualche giorno hanno dichiarato una sorta di stato di agitazione. Per colpa delle bollette. «Purtroppo si tratta di un problema reale», ammette l’assessore ai servizi sociali Laura Rossi che ieri alle 14 ha incredibilmente incontrato i nomadi insieme al sindaco grillino Pizzarotti. «La situazione del campo risente di una storica inerzia e di una mancanza di accorta gestione da parte delle precedenti gestioni». Uno scomodo retaggio che ora l’amministrazione si trova a dovere fronteggiare: anche se le risorse, come è noto, sono molto scarse. «Per parte loro anche i nomadi hanno delle forti responsabilità: il degrado della struttura è in buona parte attribuibile a loro che hanno sempre comunque potuto contare su un’assistenza economica. Le bollette non le hanno mai pagate e ad intervalli l’amministrazione si è fatta carico di coprire il pregresso. Ora però il problema è più serio».


Si, perchè il campo sarebbe da da bonificare e rimettere in sicurezza con investimenti pesanti mentre il Comune non può certo mantenere all’interno di una propria struttura persone senza un contratto che è fondamentale per il loro permesso di soggiorno e il lavoro. «Nell’incontro di ieri ho chiesto espressamente che gli ospiti si impegnino per iscritto a offrire la loro collaborazione per la gestione delle struttura. E’ altresì vero che le condizioni minime di sicurezza sono a rischio». E forse proprio qui è la chiave per capire il motivo di questa lunga assenza di un contratto: per perfezionarlo si sarebbe dovuto investire e si è preferito non farlo. Non riuscendo però neppure a prendere la decisione di sgomberare un’area che ormai appare fatiscente e devastata. E gli ospiti? Loro dopo l’incontro di ieri sembrano dichiarare una certa disponibilità anche se le bollette, che ormai superano i mille euro l’una, dovranno essere pagate. E su chi debba mettere la mano al portafoglio le ipotesi sono diverse. «In Emilia è stato stanziato un milione di euro per i campi nomadi- hanno ripetuto senza vergogna i parassiti. – Ma i soldi dove sono?». «Il finanziamento riguarda l’intera regione e per Parma sono disponibili circa 30mila euro – ribatte l’assessore. – E noi di recente abbiamo partecipato al bando per ottenere la somma». Ma 30mila euro agli Zingari non bastano.

Questo è un banco di prova per il cosiddetto “grillismo”, e l’esordio è certamente infelice. Grillo parla di “lotta alla casta”, ma quale casta di parassiti è più tale degli Zingari? Grillo e la sua emanazione parmense, il Sindaco Pizzarotti, come primo atto della loro esperienza politica pratica, intendono veramente, pagare con i soldi delle tasse riscosse dai cittadini di Parma, le bollette di luce, gas e acqua ai Rom? E su quali basi intendono farlo? Non si accampi la scusa della precedente amministrazione: si usino i 30mila euro che la Regione a guida Pd ha stanziato per “abbellire” il campo nomadi, per abbatterlo e rimpatriarne gli “ospiti”. In caso contrario, i grillini sarebbero solo l’ultima scadente incarnazione di un sistema politico morente.

Parlare contro il parassitismo è facile, mettere in pratica le proprie denunce è invece cosa più complessa. Se l’esordio dei Grillo-boys sarà, come pare, pagare le bollette ai parassiti per antonomasia, sarà allora un canto funebre. E’ già intanto vergognoso che, dietro la minaccia di disordini, e dopo la devastazione di beni comunali, assessore e Sindaco abbiano trovato il tempo per incontrarne i responsabili. E non per redarguirli, ma per lisciarne il pelo. Questa è esattamente la piccola politica dei partiti. Un Sindaco serio, di una città come Parma, come primo provvedimento della sua amministrazione, e soprattutto dopo i disordini odierni, avrebbe dovuto sgomberare hic et nunc il cumulo di rifiuti detto “campo nomadi”. Con i parassiti non si discute, i parassiti si eliminano. O loro, eliminano te. E i parassiti si chiamano Fiorito, Monti e Napolitano. Ma anche Ahmed, Sferovic e Lisandra: sono aspetti diversi, dello stesso problema. E chi combatte uno solo degli aspetti del problema, non combatte il problema. Finge.


La giunta ligure guidata dal Pd Burlando, decide di destinare oltre 2 milioni di euro alla “formazione” di Rom e Sinti, invece che all’Ospedale di Albenga. Che così, chiude.

Il Pronto Soccorso di Albenga chiude per decisione della Regione Liguria, colpendo mortalmente e mettendo a serio rischio la vita di un ospedale, il Santa Maria di Misericordia, appena finito di costruire e inaugurato solo 4 anni fa. Una struttura nuovissima e all’avanguardia per attrezzature ed ergonomia degli spazi verrà declassata, per un anomalo e incomprensibile taglio di servizi e risorse, che non si dovrebbe neppure pensare di toccare, proprio perché riguardanti la salute della collettività. La chiusura del Pronto soccorso è decisa per il prossimo 15 ottobre. Nel frattempo, il giorno stesso in cui l’ASL 2 ufficializza il declassamento del Pronto Soccorso di Albenga, lo stesso ente regionale che ha strappato ostetricia e ginecologia da Albenga impegna 250 mila euro per la creazione di una casa per l’assistenza sanitaria alle donne in gravidanza nella Repubblica Centrafricana, oltre ad altrettanti quattrini per la creazione di un centro servizi per il lavoro a Lima, Perù e il rafforzamento dei servizi socio-culturali per lo sviluppo comunitario a Santa Fé. Sempre in questi giorni, su proposta dell’Assessore regionale al bilancio e alla formazione Pippo Rossetti, due milioni e 270mila euro del Fondo sociale europeo verranno impegnati per formare rom e sinti, disoccupati e inoccupati, assistiamo così alla chiusura di un reparto, fino ad oggi funzionante, che garantiva l’accesso di otre 2000 ambulanze di notte, dalle 20.00 alle 8.00, provenienti dai 20 Comuni del distretto sociosanitario albenganese nella rete di emergenza dell’anno 2011.

La Regione Liguria, presieduta dall’ineffabile Burlando, chiude un presidio ospedaliero in una città della regione, mettendo a rischio la salute dei propri cittadini, e spende una cifra sufficiente al mantenimento dello stesso, per “costruirne uno in Africa”. Siamo al delirio autolesionista. All’odio più becero verso se stessi. Qualcuno sano di mente, quindi difficilmente rintracciabile nella giunta ligure, dovrebbe spiegare ai cittadini della Liguria su quali basi etiche, si sceglie di destinare 2milioni e 270mila euro al mantenimento degli Zingari di varia denominazione, piuttosto che all’esistenza di un ospedale. Per la giunta Burlando, e non solo per essa, gli Italiani sono cittadini di serie b.

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