lunedì 7 marzo 2022

Punti di vista

La cosa peggiore nell'affrontare un problema complesso, quale quello del conflitto in Ucraina, è osservarlo da un'unica prospettiva. Peggio ancora se la prospettiva è quella propagandata dal mainstream e che si sintetizza in formule vere ma sempliciotte del tipo: “tra l’aggredito e l’aggressore, io sto con l’aggredito – tra uno stato autarchico e uno democratico io sto con il secondo”. Formule abilmente condite da similitudini da soap opera pecoreccia del tipo: “la Russia è come chi violenta una donna solo perché va in giro in minigonna”….Mha! In tal modo, facendo proprio questo fumettistico punto di vista fiabesco, in molti adempiono all’ordine di schierarsi senza “se” e senza “ma”. Ed è inutile indurli a ricercare le origini del conflitto, senza conoscere le quali è impossibile, oggi, tentare una risoluzione e far cessare i massacri. E’ vano mostrargli lo scellerato espansionismo della Nato che, in violazione degli accordi pregressi (gli stessi che hanno garantito la pace mondiale), ha sempre più accerchiato la Russia. Loro candidamente ti rispondono: “Ma nessuno ha imposto agli Stati confinanti di aderire alla Nato. Lo hanno chiesto loro. Mica gli si poteva dire di no. Sarebbe stato brutto, da maleducati”. E’ sterile prospettargli cosa è accaduto in questi anni nel Donbass, gli eccidi ad opera di squadracce ucraine che sventolavano fieramente la svastica nazista e del barbaro omicidio di un nostro giornalista, Andrea Rocchelli, che tentava di documentarli. Loro sdegnosamente ti rispondono: “Ma che ce frega? Ma ‘ndo sta sto Donbass? Ma chi è sto Rocchelli? La TV non ne ha parlato, quindi non esiste! E’ solo bieca propaganda russa”.


E’ una guerra persa, simile a quella che oggi coraggiosamente sta conducendo il popolo ucraino. E’ lo stesso punto di vista che, indossando il manto da templari, incita a proclamare l’invasione russa come: “un’aggressione ai valori dell'Occidente! Alla libertà e alla democrazia!”  Può anche essere vero, ma pontificare da questa barricata oggi in Italia è un tantino paradossale. Verrebbe da chiedersi: quali valori e, soprattutto, quale democrazia? La stessa che da decenni impone presidenti del consiglio senza alcun consenso popolare? Quella che va avanti a botte di DPCM e relega il parlamento a mera carta da parati? Quella dove sono al potere coloro che hanno perso le elezioni? Quella dove la gente non va più a votare? Quella dove tutti i media, sia di destra che di sinistra, parlano uniformemente con la stessa lingua? No, ci sono ben altri punti vista. C’è quello dell’eroico presidente dell’ucraina che, con nonchalance, pretende che l’America e l’Europa attuino la “no fly zone” nei cieli ucraini. Eccerto! Non è una grande pretesa. Ci sta solo chiedendo di mandare due caccia a buttare giù i Mig russi. E che sarà mai? Mica ci sta chiedendo di entrare in guerra. Se, poi, per puro caso, si dovesse scatenare la devastazione del pianeta, sti cavoli! À la guerre comme à la guerre! Una mente pensante che ascolta tale richiesta dovrebbe porsi una domanda: “ma questo è scemo di suo, o qualcuno lo sta inzolfando facendogli credere di avere un appoggio bellico occidentale che in realtà è solo nei suoi sogni?” E qui arriviamo al punto di vista dei cervelloni del pentagono, gli stessi che stanno ancora cercando in qualche sordido scantinato le armi di distruzione di massa dell’Iraq. Qual è il loro vero scopo? Possono mai credere che inviando armi all’Ucraina questa possa mai vincere la guerra? 


Siamo seri, il loro vero obiettivo è far cadere Putin. Sperano che più si prolunga il conflitto, più sangue viene versato, e più le sanzioni economiche possano mettere in crisi il regime. E lo fanno cinicamente sulla pelle degli ucraini senza pensare che, semmai il loro piano andasse in porto, quello che verrà dopo Putin possa essere cento volte peggiore di lui (come già successo in passato in altri scenari). Più nascosto ma non meno determinante è poi il punto di vista degli illuminati signori del mondialismo, quelli per i quali la globalizzazione non è solo economica ma culturale. Mi riferisco a quelli per in quali “nulla sarà più come prima”, che immaginano un nuovo mondo irradiato dal “sol dell’avvenire”, che ci inducono a rinnegare i nostri avi, rottamare storia e tradizioni, gettare all’ammasso la nostra individualità e specificità per risorgere quali esseri evoluti ed ecocompatibili, senza genere, etnia, religione, proprietà. Insomma, i cosmopoliti del “Nuovo Ordine Mondiale”. Detta così pare una tesi complottista, ma almeno qualche perplessità dovrebbe suscitare quanto detto a Fox News da Kira Rudik, membro del parlamento ucraino: «Non solo combattiamo per l’Ucraina, ma combattiamo per il Nuovo Ordine Mondiale dei paesi democratici». Alla faccia del complotto segreto! Beh, se così fosse, si spiegherebbe l’odio viscerale per Putin, ostacolo da abbattere per il dominio culturale, demone del quale, più che l’autocrazia, si detesta la mancanza di… “fluidità”. Infine c’è il punto di vista dei “migliori”, dei volponi, del nostro magnifico governo. Siamo sull’orlo del baratro economico, e lo eravamo ben prima dell’invasione Russa. Quale migliore occasione per giustificare le lacrime e sangue che ci aspettano se non quella della “giusta causa”. Andremo a scatafascio, ma lo faremo per sostenere le vittime della guerra. La nostra sarà una decrescita resistente, un’inflazione partigiana, un default guerrigliero. Perderemo tutto ma non la nostra dignità. Ora, a coloro che si sentono in guerra e gli prudono le mani voglio dare un consiglio. Volete combattere? Allora, dato che quello che togliamo a Putin con le sanzioni glielo ridiamo con il pagamento dell’energia, fate una cosa: disattivate i termosifoni e la luce. Non date soldi al dittatore! Se poi, girando per casa al buio e infreddoliti doveste sbattere la testa su qualche spigolo, potrete anche vantarvi di esser stati feriti in guerra. Date sfogo al vostro spirito guerriero chiudendo il gas e spegnendo la luce… che tanto già avete chiuso i condotti delle sinapsi e spento il cervello.


Salvino Paternò 



Salvino Paternò

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