domenica 20 marzo 2022

In guerra…

A proposito della nostra vantata democrazia, sapete chi attualmente ascolta la volontà della maggioranza degli italiani sul conflitto in Ucraina? Una ceppa di nessuno! Governo e parlamento, fregandosene altamente della nostra opinione, hanno di fatto già deciso di spedirci al fronte con elmetto e mascherina, proiettandoci brutalmente in un futuro prossimo di lacrime, sangue e miseria… la nostra, non certo la loro. Eh sì, perché nonostante il collaudato lavaggio mediatico del cervello, i primi sondaggi, timidamente effettuati e carbonarescamente diffusi, rivelano che la maggioranza dei cittadini, seppur giustamente ostile all’invasione russa e favorevole alle sanzioni economiche, è NETTAMENTE CONTRARIA all’invio delle armi e a qualsiasi intervento della Nato. Cari signori del mainstream, pigliatevela in saccoccia! Questa notizia da un lato rinfranca il mio cuoricino, rivelando l’inefficacia dell’assiduo impegno giornalistico (teso non ad informare lo spettatore ma a convincerlo che lo sta informando), dall’altro, la consapevolezza che non c’è una forza politica degna di tale nome in grado di rappresentarci, mi getta nello sconforto.


E dire che le stanno provando tutte per convincerci a marciare nella guerra di tutte le guerre, nell’epilogo planetario che finalmente porrà fine alla contrapposizione tra le diverse visioni della vita e del mondo, che sparerà cannonate di democrazia e alla fine sancirà, con una sofferta ma radiante vittoria, l’egemonia della nostra etica, indiscutibilmente migliore, indubbiamente superiore. Quel conflitto che figurativamente contrappone un folle e bestiale judoka ad un eroico comico sui tacchi a spillo che suona il pianoforte con il pisello. Dei biechi oligarchi russi a dei magnati filantropi occidentali del peso di Soros o Bill Gates. Dei circoli di potere autarchici al circolo della bocciofila del Gruppo Bilderberg. Come non schierarsi con i giusti, con gli illuminati? Eppure il popolaccio stranamente resiste… Com’è mai possibile? Erano certi che gli anni della pandemia avessero finalmente debellato il pensiero critico, ridotto il livello di attenzione e atrofizzato il cervello. Pensavano che, dopo averci resi incapaci di articolare pensieri complessi, ci avrebbero convinto con formule elementari del tipo: “non si può essere equidistantinon è il momento di pensare alle cause del conflitto mentre muoiono tanti innocenti”. E, invece, i sudditi hanno dimostrato che l’inevitabile equidistanza tra chi subisce un violento attacco e chi lo sferra non implica automaticamente l’equidistanza con chi quel conflitto l’ha provocato, sfruttato e cinicamente gestito.


I sudditi hanno anche compreso che non voler analizzare le cause del conflitto significa non avere la minima intenzione di farlo cessare, perché nessun problema si risolve se non si risale alla sua origine. Inoltre, la conoscenza delle cause ti fa anche vedere chiaramente chi oggi punta veramente ad una risoluzione pacifica e chi, invece, ha tutto l'interesse ad una cataclismatica escalation. Ti fa comprendere che i primi a non aver alcun rispetto delle vittime sono proprio coloro che, nel momento in cui si tentano i primi timidi passi verso un compromesso di pace, alzano i toni e ingiuriano sguaiatamente. E, infine, ti fa chiedere: quante vite si sarebbero salvate se l’Europa, invece di farsi coinvolgere allineandosi ai guerrafondai, fosse riuscita, con un’opera di mediazione, ad indurre le parti a più miti consigli ottenendo un cessate il fuoco? La risposta delle masse ai sondaggi ci dona un po’ di speranza e dimostra quanto sia stato inefficace averle indotte a formarsi opinioni preconfezionate sulla scia della logica dello spettacolo. Quella logica che mette in scena il fantasmagorico circo di illusionisti dove se i morti non sono sufficienti, se ne inventano di altri; dove si mostrano eccidi commessi da un esercito, facendoli passare per crimini di guerra ad opera dell’altro esercito; dove si fa credere che si sia bombardata una centrale nucleare come se poi si fosse in grado di dirigere telepaticamente la nube radioattiva solo in una direzione. That's All Folks!


Non sono servite neanche le piroette acrobatiche di alcuni saltimbanchi del pensiero unico che, tentando di contrapporre il pacifismo di sinistra a quello di destra, hanno cercato di azionare la leva ideologica. E, allora, dato che i sondaggi dimostrano che la logica ancora alberga nei cervello dei più, dobbiamo fare di tutto per opporci con tutte le forze a chi vuole trascinarci verso la catastrofe. Mai come ora è necessario resistere al pressing di regime e urlare il nostro NO! Combattere per il diritto di essere contro. Non lasciamoci irretire da questi scemi di guerra… in tempo di pace


Salvino Paternò

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