domenica 25 novembre 2012

Accusa: omicidio volontario per aver difeso il suo esercizio


Imprenditore spara e uccide il ladro che stava sfondando la vetrina del suo negozio di giardinaggio a Caravaggio. Ora si ritrova accusato di omicidio volontario, anche se il pubblico ministero Giancarlo dettori lo ha già rimesso in libertà dopo averlo sentito. Angelo Cerioli, 52 anni verso le 3 di mattina ha esploso due colpi di pistola contro un rumeno di 43 anni residente a Milano colpendolo alla schiena. Il ladro poco prima aveva scavalcato la recinzione del centro verde "Ernesto Cerioli snc" di via Mozzanica. Con una spranga ha preso a colpire la vetrina del punto vendita. Angelo Cerioli si è affacciato alla finestra armato di una pistola calibro 38 regolarmente detenuta. C'era buio fitto, l'imprenditore ha sparato colpendo il ladro che stava scappando. Il malvivente è stramazzato al suolo esanime. Quando sono arrivati carabinieri e poliziotti non c'era già più niente da fare. L'uomo è morto sul colpo. Da quanto si è potuto capire, molto probabilmente non era solo. C'era almeno un secondo complice. Si erano già impossessati di sei motoseghe. Di tre si sono perse le tracce, le altre sono state recuperate sul posto. Angelo Cerioli è stato portato in caserma dai carabinieri dove è stato sentito a lungo. L'imprenditore, che rischia un'incriminazione per omicidio (colposo o volontario a seconda di quel che verrà accertato), deve spiegare nel dettaglio come si sono svolti i fatti. Dai rumori che lo hanno richiamato ai primo movimenti. Si tratta di capire, in particolare, se è stato minacciato con le armi oppure se ha solo avvertito in lontananza la presenza dei ladri e ha sparato nel buio. Tutti particolari importantissimi per valutare la sua condotta.

Pietro Tosca

4 commenti:

samuela ha detto...

Qui non si tratta del singolo rumeno che devasta e fugge con un pezzo di vita tra le mani, che è già una violenza indicibile. Qui siamo alle proporzioni di una guerra, innescata scientemente dalla Romania e da altri paesi dell'Est. Siamo allo scontro tra popoli, pensare che la legge valga caso per caso non ha più alcun senso. Chi arriva in Italia non deve sentirsi al sicuro, questo messaggio deve passare, se non lo fa lo stato lo faranno i cittadini. Terzium non datur.

Eleonora ha detto...

Samuela, inutile che ti dica che sono daccordo con te. Se qualcuno mi entra dentro casa, è sacrosanto che io possa difendermi. O mi faccio riempire di botte, rapinare (e spesso anche ammazzare) senza poter fare niente? O chiamo la polizia dall'aldilà dopo che mi hanno ammazzato?

Che mi spieghino perchè il ladro può rapinarmi e restare impunito e io non posso difendermi da una rapina A CASA MIA.

Anonimo ha detto...

eppure, quando anni fa dei ladri sono entrati in casa mia (io non c'ero...) loro il giorno dopo erano fuori, mio padre si è preso la condizionale perché quando sono arrivati i carabinieri "brandiva un martello", senza peraltro aver avuto il tempo di usarlo, ....

eli

Eleonora ha detto...

Eli, allora ti dico, ho un amico che fa il carabiniere e si lamenta spesso. Sai perchè? Dice che non fa in tempo a scrivere i verbali che c'è subito qualche anima buona che li riciccia fuori dal carcere. Poi, c'è gente come tuo padre che vuole difendere la sua proprietà e la sua famiglia ma non può farlo da solo. O se lo fa, si becca il carcere.