sabato 10 novembre 2012

Sulla (nuova) flessibilità del lavoro


Saranno oltre 218 mila le assunzioni nelle imprese dell'industria e dei servizi nel IV trimestre 2012, ma solo il 19% a tempo indeterminato. È quanto emerge dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. Per il lavoro subordinato però il saldo complessivo si manterrà negativo con 120 mila posti di lavoro in meno.

LE ASSUNZIONI - Nello specifico, le assunzioni per il quarto trimestre saranno circa 158mila lavoratori alle dipendenze (91mila assunzioni non stagionali, 40mila stagionali e quasi 27mila interinali) e 60mila nuovi contratti di lavoro autonomi. I quasi 120mila i posti di lavoro subordinato in meno sono in parte determinati dalla fisiologica conclusione di contratti stagionali o comunque a termine: 12 mila saranno lavoratori in somministrazione o interinali; i restanti 107mila lavoratori dipendenti persi, a carattere non stagionale e stagionale, si distribuiscono in tutte le regioni, ad eccezione del Trentino Alto Adige (con l'arrivo della stagione turistica si prevedono 2.700 posti di lavoro in più).

LE FORME CONTRATTUALI - Sul fronte delle altre forme contrattuali si segnalano riduzioni di poco inferiori alle 12mila unità per i collaboratori a progetto. La domanda di lavoratori alle dipendenze per la fine dell'anno (al netto degli interinali) «risulta tuttavia lievemente superiore rispetto alle previsioni delle imprese espresse per il IV trimestre 2011 (il peggiore dagli ultimi due anni)», evidenzia l'indagine. A livello territoriale, in 17 regioni le assunzioni risultano in aumento rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Il confronto anno su anno delle assunzioni mostra poi una crescita nei settori industriali più fortemente orientati all'export e nei servizi. Si evidenzia, inoltre, una lieve ripresa rispetto ai trimestri precedenti dei contratti a tempo indeterminato e determinato, dopo il calo subito nel trimestre precedente, e il rilancio dei contratti di apprendistato, sui quali la riforma del lavoro ha puntato molte carte.

LA FLESSIBILITA' - Emerge tuttavia una «sempre più ampia spaccatura tra lavoro stabile (contratto a tempo indeterminato, cui può essere assimilata anche la nuova formula dell'apprendistato) e le altre forme di lavoro, sia subordinato, sia autonomo: solo il 19% delle entrate previste nel IV trimestre sarà destinato al lavoro stabile e l'81% a tutte le altre forme. Nel programmare le entrate di nuovo personale le imprese manifestano tutta l'incertezza di questa fase congiunturale», osserva il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. «Si ha quasi la sensazione che il tessuto produttivo, soprattutto nelle aree con vocazione all'export - aggiunge -, abbia la tentazione di allargare la propria base occupazionale ma poi tema di fare il passo più lungo della gamba, introducendo in forma stabile nei propri organici nuovo personale».

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