Chiunque abbia a cuore la democrazia dovrebbe tremare di fronte alle parole di Conte: "la nostra agenda è quella di Biden." L'agenda di cui parla è quella del Grande Reset. L'imposizione violenta di un riassetto mondiale che vede la Cina come potenza egemone, la devastazione delle PMI a vantaggio delle multinazionali, la cancellazione degli stati nazionali, la legalizzazione della guerra a qualsiasi tipo di identità e la morte della democrazia. Immaginate le più malate turbe progressiste unite alle più spietate visioni globaliste. La follia ideologica della cultura della cancellazione e la fame insaziabile della finanza speculativa. L'equivalente del "Nulla" nella Storia Infinita.
Fa sorridere come ormai il disegno complessivo ci venga schiaffato in faccia, senza tanti sotterfugi. Non serve cercare chissà quali losche trame: è tutto alla luce del sole. Ne parlano a Davos, ne parlano sul The Economist, ne parlano persino negli spot della Coca-Cola. "Un nuovo inizio!". E così sarà, che vi piaccia oppure no. Il problema è quella parte della popolazione pronta ad accettare tutto con passività, rassegnazione o persino ebete entusiasmo. Guardate quanti individui ormai vivono e parlano come automi, ripetendo concetti insensati per metabolizzare una realtà assurda. Il coordinamento mondiale con cui media e grandi social stanno attaccando le voci non allineate è spaventoso. Tutti agiscono all'unisono, nello stesso istante, dietro alle stesse parole d'ordine e gli stessi interessi. Ovunque vengono usate le stesse immagini, le stesse icone, gli stessi slogan. Un'unica voce rimbomba nelle orecchie di miliardi di persone, ogni secondo. Ci aspettano tempi difficili. Hanno già dimostrato di poter gettare il mondo nella follia collettiva, schiacciando la ragione e il buon senso. Toccherà resistere ed organizzarsi. Credo nell'uomo: ne usciremo.
Matteo Brandi
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