mercoledì 16 aprile 2014

Pur di avere il culo su quello scranno...

Immigrazione, scontro alla Camera tra Alfano e la Lega. La Lega chiede al governo di fermare gli sbarchi. Ma Alfano non ci sta: "Non siamo la repubblica delle banane". E in Aula scoppia la bagarre di Sergio Rame

La voce si incrina, perché sale di tono, quando Angelino Alfano si rivolge verso i banchi della Lega. "Noi non barattiamo i morti per un uno per cento alle elezioni - tuona il ministro dell'Interno - questa è la differenza tra il grande Paese occidentale che siamo e una repubblica delle banane". È uno dei momenti salienti del braccio di ferro verbale sull'emergenza immigrazione. Da mesi i clandestini stanno prendendo d'assalto le coste siciliane anche grazie all'indifferenza dell'Unione europea e all'impotenza del governo italiano. I lumbard non ci stanno. E, mentre il titolare del Viminale riferisce alla Camera, espongono i cartelloni "Alfano dimettiti" e "Alfano ministro dei clandestini". È uno scontro durissimo. Tanto che la presidente della Camera Laura Boldrini si vede costretta a sospendere la seduta dopo aver espulso il leghista Emanuele Prataviera.

Il braccio di ferro va avanti da settimane. Le politiche messe in campo dal governo non funzionano. Gli sbarchi non si arrestano e decine di migliaia di immigrati clandestini si riversano sulla penisola, nel tentativo di raggiungere il Vecchio Continente. Extracomunitari che adesso affollano strutture di prima accoglienza fatiscenti e che, come denuncia la stessa Lega Nord, rischiano di portare nuove malattie nel Belpaese. Un'emergenza che il governo Renzi sembra ignorare. Lo stesso Alfano oggi ha ricordato che, dall'inizio dell'anno, l’Italia ha già salvato 19mila immigrati. E ai parlamentari della Lega, che ne chiedevano le dimissioni del titolare del Viminale, ha ribadito essere certo di "non voler far morire mai delle persone in mare per 500mila voti in più della Lega". "L’Italia è o no una grande nazione?", ha chiesto provocatoriamente Alfano rivendicando per sé l’obbligo di "garantire la sicurezza e l’accoglienza".

Contro Alfano, che rifiuta il reato di clandestinità come risoluzione al problema dell'immigrazione di massa, si scaglia anche Umberto Bossi. Che, parlando coi cronisti in Transatlantico, tuona: "Alfano deve rimediare alla situazione. Se da gennaio ad ora sono aumentati gli sbarchi, il governo deve fare una politica per frenarli, deve parlare con i governi". Ma delle preoccupazioni del Carroccio Alfano non vuole sentir ragioni: "I colleghi della Lega hanno avuto gli scatti dei fotografi, ora posso continuare". Così per protesta, quando la seduta è ripresa, i deputati leghisti non sono voluti rientrare in Aula.

2 commenti:

Nessie ha detto...

Più bello il tuo titolo che tutto l'articolo. Dice tutto...

Eleonora ha detto...

E' così, Nessie. Odia talmente tanto gli italiani da ignorarli completamente pur di portarsi a casa tutta la merda africana.