martedì 22 settembre 2020

Battuta d’arresto

Hanno vinto i SI. La cosa era prevedibile, anche se, lo ammetto, alla fine speravo in una clamorosa smentita delle previsioni. Sul piano parlamentare la pseudo riforma dei grillini aveva oltre il 93% dei consensi. Tutte le principali forze politiche avevano dato indicazioni di voto per il SI. Eppure quasi un terzo dei cittadini ha votato NO. Se il centro destra si fosse impegnato a fondo per il NO il risultato poteva essere ben diverso. Non lo ha fatto, dando prova di incredibile miopia politica. Ora i grillini possono cantare vittoria anche se i voti raccolti alle regionali li ridimensionano in maniera clamorosa. E Conte ha una nuova scusa per tirare avanti. Peggio di così è impossibile.


Il centro sinistra governava 4 regioni su sei. Perde le Marche e non strappa nessuna regione al centro destra. Calcisticamente, passano da un quattro a due ad un tre a tre. Ma canteranno vittoria. Per loro pareggiare, o evitare sconfitte per KO, equivale a vincere. Sono fatti così... (Ndr. In Valle D’Aosta, a statuto speciale, vince la Lega).


Se le attuali proiezioni saranno confermate il centro sinistra governa solo in 5 regioni (Lazio, Campania, Toscana, Emilia e Puglia). Tutte le altre sono del centro destra. In particolare è del centro destra tutto il nord. Il governatore che ha ricevuto il massimo dei consensi è Zaia, e nel ricco Veneto il centro sinistra quasi non esiste più. Ma Conte e Zingaretti non si daranno troppo affanno di fronte ad un dato che dovrebbe essere per loro sconvolgente. Per loro l'importante è stare a galla. In ogni caso, al di là degli ingiustificati strilli  di gioia dei partiti di governo, il centro destra subisce una battuta d'arresto. E dimostra di aver perso molto mordente. E' maggioranza nel paese, ma appare incapace di trasformare la forza che ancora mantiene in iniziativa politica. E' incerto, annaspante, spesso subalterno. Si ha quasi l'impressione che qualcuno nel centro destra non abbia poi una grandissima voglia di mandare a casa Conte. Spero di sbagliare.


Tratto dalla bacheca di Giovanni Bernardini

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