venerdì 8 settembre 2017

Sbagliato fare connessioni, dice...

Sbagliato fare connessioni, dice colei che vive con la scorta. Però, quando sono gli italiani pallidi a commettere crimini contro le donne, si urla all'emergenza violenza ed insorgono le femministe. Quando gli stessi crimini li compiono gli stranieri, si tende troppo spesso in qualche modo con la supercazzola, di giustificare. Poi, sta cosa della violenza di genere, è insopportabile. Tra l'altro, in congo (e non solo), è risaputo e conclamato che lo stupro è sia etnico che un atto di guerra. E tornano le domande: chi facciamo arrivare in italia? Non bastano i criminali italiani?


I femminicidi sono in calo ma l'emergenza il governo la sente comunque "finché il fenomeno non verrà debellato": parola di Maria Elena Boschi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e già ministro per le Riforme col governo di Paolo Gentiloni.

Intervistata dal Corriere della Sera, la Boschi affronta il tema della violenza di genere partendo da una delle questioni più spinose: quella della supposta correlazione fra immigrazione e violenze, che il sottosegretario nega con decisione. "Che l'autore o la vittima siano italiani o stranieri - spiega - non cambia niente, la gravità è pari", afferma invitando a non fare "facili connessioni" in materia.

E l'esponente del governo elenca diverse misure elaborate dal governo per contrastare la violenza. Nel piano dell'esecutivo sono comprese progetti specifici di formazione per carabinieri e agenti di polizia penitenziaria, per controllare meglio i condannati per reati sessuali all'interno delle carceri. Inoltre sono stati avviati protocolli di collaborazione con il Csm per la formazione dei magistrati e con i sindacati per la prevenzione degli abusi sul lavoro.

Particolare attenzione, assicura poi il sottosegretario, verrà dedicata a non lasciare sole le donne nel percorso successivo alle violenze: "Se esse avvengono nel contesto familiare alcune non denunciano perché hanno paura di perdere la casa, le relazioni affettive o la sicurezza economica e per questo abbiamo previsto, fra l'altro, strumenti più efficaci sulle politiche abitative", lavorando con i Comuni per stabilire criteri prioritari nell'assegnazione delle case popolari.

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