venerdì 15 settembre 2017

Sull'obbligo dei vaccini

Un tempo si sarebbe detto "il re è nudo", per intendere qualcosa sotto gli occhi di tutti ma che nessuno aveva il coraggio di dire. Ebbene, a dirla chiara ha pensato Dario Martini, redattore de "Il tempo" con un articolo di ieri, 13 settembre. Il Codacons ha subito ripreso la notizia, già denunciata diverso tempo addietro, chiedendo una volta per tutte un chiarimento. Di cosa si tratta? Del conflitto miliardario di interessi che c'è dietro i #vaccini obbligatori. Conflitto che vede coinvolti il ministero della Salute e il colosso farmaceutico Glaxo, produttore dei vaccini in questione. Il conflitto è stato segnalato anche dal vicepresidente emerito della Corte Costituzionale Maddalena. Chiariamo qualche dato.

Chi è Glaxo

La Glaxo SmithKline è uno dei colossi dell'industria farmaceutica mondiale. Produce la maggior parte dei vaccini imposti obbligatoriamente dalla legge #Lorenzin. Una spa quotata in borsa sui principali canali speculativi, per definizione, ha come scopo ultimo il profitto. Con l'introduzione dell'obbligo dei vaccini, è matematico comprendere quale balzo in avanti possano avere le entrate economiche della società. Fin qui tutto bene, dato che si parla di un'azienda privata che vende un prodotto. O No? A quanto pare no, dice Martini, perché le cose non stanno esattamente così.
 
La Glaxo all'interno del ministero della salute

L'obiezione sollevata da Martino e dal Codacons è che la Glaxo stia abusando della posizione avvantaggiata di alcuni suoi membri per favorire la vendita di un prodotto, i vaccini.

Insinuazione molto grave, che però Martino argomenta in questo modo. Emanuele Calvario è un nome sconosciuto, ma Martino, documenti pubblici alla mano, lo identifica come un membro del consiglio di amministrazione della fondazione Smith Kline. Fin qui tutto bene, se non fosse che Calvario è anche il segretario particolare del ministro della salute. Anche Raniero Guerra, nonostante se ne sia già parlato, potrebbe non essere molto noto. Si tratta di un altro membro del cda della fondazione, in particolare dal 2007 al 2010. E fin qui tutto normale. Se non fosse che Guerra risulta essere il direttore generale della Prevenzione del Ministero. Guerra è colui che ha ideato, dice Martino, il decreto vaccini. Raniero Guerra si è espresso anche sul caso della piccola Sofia Zago, morta all'ospedale di Brescia pochi gironi fa. Guerra ha pubblicamente escluso, in un'intervista a "La Repubblica", che ci siano le condizioni perché si sia trattato di una puntura di zanzara. Secondo il Codacons inoltre, Guerra avrebbe firmato tutti i provvedimenti sui vaccini, mentre avrebbe dovuto non farlo ai sensi dell’articolo 323 del codice penale.

Ma non finisce qui, dice Martino, perché nel cda della fondazione troviamo anche Roberto Basso, portavoce del ministro dell’Economia, e Angelo Lino Del Favero, dg dell’Istituto superiore di Sanità.
 
La replica del ministero: non c'è fine di lucro

Il giornalista de "Il Tempo" ha chiesto specificamente al ministero se vi sia conflitto di interessi in tutto questo. La replica del ministero è stata chiara. Calvario lavora a titolo gratuito, non ha competenze operative in tema di farmacologia e la fondazione Smith Kline non ha scopo di lucro. Quindi un uomo che decide sui vaccini non avrebbe competenze, sottolinea "Il tempo", chiarendo anche che la fondazione Smith Kline è finanziata dalla Glaxo. Ulteriore figura chiave in questa vicenda sarebbe Alessandro Picardi, manager e direttore della relazioni istituzionali e internazionali della RAI, cioè in sostanza colui che decide quale informazione diffondere in collaborazione con le istituzioni, cioè con il ministero della salute. Che c'entra? C'entra in quanto marito dello stesso ministro Lorenzin.

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