lunedì 30 giugno 2014

Associazioni dei consumatori, servi dei servi

Pos obbligatorio per pagamenti sopra i 30 euro. Polemiche. Confesercenti: "La misura ci costerà 5 miliardi". Salvini: "Mazzata per le partite Iva". Di Maio: "Ridurre al minimo i costi per i commercianti" di Raffaello Binelli

Come anticipato nei giorni scorsi da oggi per imprese, lavoratori autonomi e professionisti scatta l'obbligo di dotarsi di Pos, il sistema di pagamento elettronico mediante carte di credito e bancomat. Per gli importi superiori ai trenta euro i cittadini potranno pagare, dunque, senza contanti. Ma per il momento non è prevista alcuna sanzione per chi non si adegua. La misura punta a rendere più tracciabili i pagamenti (anche su piccole somme), permettendo una lotta maggiore all'evasione fiscale. Ma ci sono dei costi non indifferenti che gravano sulle imprese. Confesercenti stima un costo aggiuntivo di circa 5 miliardi l'anno per le imprese. Per una Pmi media (50mila euro di transazioni l'anno) si stima un costo di circa 1.700 euro l'anno, tra canoni, commissioni, installazione e spese di utilizzo. Intanto, tra accuse (è un regalo alle banche) e proteste, divampano le polemiche.  "Non è ammissibile obbligare per legge artigiani, commercianti e liberi professionisti a regalare milioni di euro alle banche. Il Governo deve intervenire ed applicare il buonsenso, come per il caso Sistri, e ripristinare il provvedimento con cui si escludono dall’obbligo almeno le imprese che hanno un giro d’affari inferiore ai 200 mila euro all’anno". È categorico Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato imprese Veneto nel bocciare il decreto che obbliga, da oggi, professionisti, artigiani e commercianti a dotarsi di Pos, per poter accettare pagamenti dai clienti, d’importo superiore a 30 euro, a mezzo bancomat o carte di debito.

"L’introduzione dell’obbligo del Pos per i pagamenti sopra i 30 euro non deve trasformarsi in un’ulteriore tassa sulle spalle di imprenditori e professionisti: il costo delle transazioni dovrebbe essere azzerato da parte delle banche o, quanto meno, distribuito in modo equo tra chi incassa e chi paga". A chiederlo è il segretario generale della Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai), Marco Accornero. "Siamo convinti - aggiunge - che adeguarsi alle tecnologie e facilitare i rapporti con la clientela, favorendone i pagamenti, rappresenti un aspetto positivo, ma questo non può tradursi in nuove tasse per gli artigiani". Secondo un calcolo effettuato dalla Claai, sottolinea Accornero, "un artigiano che incassa 50mila euro l’anno con il Pos sarebbe costretto a pagarne 591,50 per l’utilizzo di un apparecchio base, 604 con un cordless, 620 se collegato con Gsm".

La protesta ovviamente corre anche sul fronte politico."L'obbligo del pagamento con bancomat è l'ennesima mazzata per gli artigiani, i commercianti, le partite iva". Il segretario della Lega, Matteo Salvini, attacca duramente il pos obbligatorio per i liberi professionisti da oggi in vigore. "Come Lega - ha preannunciato parlando ad Agorà, su Raitre- sto preparando una proposta fiscale con un'unica aliquota. Una riduzione fiscale con una tassa uguale per tutti che dovrebbe costringere tutti a pagare perché gli conviene".

Si unisce alla protesta anche Luigi Di Maio (M5S), vicepresidente della Camera: "Io sto con i commercianti", scrive su Facebook. "Premesso che non sono un tifoso delle carte di credito e dei bancomat, più i nostri soldi saranno virtuali, maggiore è la probabilità che banche e agenzie finanziarie ci speculino con interessi, commissioni e aggi. L'obiettivo di questa norma potrebbe essere anche nobile, ma il Governo si è chiesto quanto costerà ai commercianti e artigiani adeguarsi? Dalle stime in mio possesso oltre 600 euro all'anno in media solo per il noleggio del dispositivo. A questo va aggiunta la commissione sulla transazione che in alcuni casi supera anche l'1% della cifra del pagamento: di questi tempi una parte consistente del guadagno dell'esercente, al netto dei costi".

"Imprese tartassate... Dopo il canone speciale, da domani POS obbligatorio per le imprese, altro freno ai consumi e più spese di gestione". Lo scrive su Twitter Maristella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati.

Codacons: rifiutarsi di pagare in contanti

Tutti i consumatori, da oggi, devono rifiutarsi di pagare importi superiori a 30 euro in contanti e farsi mandare il conto a casa. È l’invito che lancia il Codacons ai consumatori per protestare contro esercenti, artigiani e professionisti che non si sono muniti di Pos, come previsto dalla legge. "Dal momento che, nei confronti dei trasgressori, non c’è alcuna possibilità di agire - spiega il presidente Carlo Rienzi - perché il decreto che introduce il provvedimento ha dimenticato di introdurre sanzioni per chi non si adegua, si rischia l'empasse: commercianti, professionisti e artigiani non possono infatti obbligare i clienti a pagare in contanti, ma senza Pos non sarà possibile per gli utenti effettuare i pagamenti con carta di credito o bancomat".

Dentisti, rischio aumento tariffe

"Come categoria siamo avanti in questo settore - afferma Gianfranco Preda, presidente dell’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi) - il 70% dei dentisti si è già dotato di un Pos prima di questa scadenza, e chi non l’ha ancora fatto lo farà presto". Ma secondo il presidente dei dentisti c’è il rischio di un aumento delle tariffe. "Abbiamo - aggiunge - cercato di ridurre i costi dello strumento attraverso convenzioni bancarie per i nostri associati. Ma - osserva - è una spesa che potrebbe comunque ricadere sulle tariffe, perché il professionista deve pur rientrare della spesa sostenuta, con il rischio che i prezzi aumenteranno".

Adusbef e Federconsumatori favorevoli

C'è anche chi si dice a favore della misura adottata dal governo. "L'obbligo di accettare pagamenti con moneta elettronica - osservano Federconsumatori e Adusbef - è un grande passo avanti in termini di tracciabilità dei pagamenti e lotta all'evasione", nonché "un ampliamento ed un'agevolazione a favore del cittadino, che disporrà di un ulteriore metodo di pagamento".  

5 commenti:

johnny doe ha detto...

Una idiozia...con la ridicola scusa dferlla lotta all'evasuione,ennesimo regalo alle banche e affini.
Non manca nemmeno il lato comico dell'idiozia...niente sanzioni...ovvero,dimostrazione di quanto gli stessi idioti credano alla loro cazzata....ma è la solita storia,buttano la rete,qualche fesso ci cade sempre...

Eleonora ha detto...

Eh, questo alcuni di noi lo avevano capito. E non serve manco avere una intelligenza superiore. Per dire. Quello che mi urta è che, queste associazioni (a delinquere) dei consumatori fanno tutt'altri interessi. I loro. Li hai forse sentiti sbraitare contro l'anatocismo? Hanno sbraitato qualche volta contro i tassi da usura dei mutui... Ma l'anatocismo è molto peggio, eppure, tacciono. Sarà perché lo ha introdotto un cattocomunista?

Anonimo ha detto...

A nessuno di questa massa di dementi è venuto alla mente che sarebbe bastato "strisciare" GRATUITAMENTE il codice fiscale in un apposito lettore di card ??


A costo bancario e transazionale zero, però; e proprio qui credo stia il problema ....


Altra "cosuccia" per i derecerebrati fautori del contante zero: come la mettiamo con i falliti e/o segnalati in CAI / CRIF che manco riescono più ad avere un conto corrente ?


Paulus

Eleonora ha detto...

Paulus, giuste domande. E ti sei dato anche le risposte. Non solo sono servi della grande finanza e del mercato. Sono soprattutto decerebrati.

Nessie ha detto...

Tra i servi dei servi mettiamoci pure anche quei luridoni dei Caf. Accettare di prendere balzelli dai poveracci tartassati (la cosiddetta "consulenza"), quando sappiamo bene che vengono già finanziati dallo stato, è un voler sguazzare in questo merdaio.