lunedì 30 giugno 2014

Oltre gli aiuti forzati, malattie ed epidemie


Ancora una tragedia nel Canale di Sicilia. Una trentina di immigrati sono morti, forse per asfissia, a bordo un vecchio peschereccio su cuisono state stipate oltre seicento persone. Quando in nottata la Grecale, una nave della Marina militare, ha raggiunto il natante, per alcuni di loro non c'era già più niente da fare. Una tragedia annunciata che porta i nomi di colpevoli ben precisi: da una parte quell'Unione europea che, al di là di un pugno di vaghe promesse, non scende in campo al fianco dell'Italia; dall'altra il governo Renzi, e in particolar modo il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che subendo passivamente l'operazione "Mare Nostrum" non è in grado di opporsi a un'emergenza sempre più allarmante.

L’ondata di clandestini e profughi che cercano di raggiungere l'Italia fuggendo dalle guerre e dalla disperazione non si arresta. Dall’inizio del 2014 sono già oltre 60mila gli uomini, le donne e i bambini salvati nel canale di Sicilia. È ormai evidente non solo che verrà superato il record raggiunto nel 2011, quando si superò i 63mila arrivi, ma anche che è sempre più realistica la previsione dei tecnici del Viminale che non escludono la possibilità che si arrivi a 100mila persone entro la fine dell'anno. E così, mentre il governo non prende provvedimenti seri e si bea delle misure tampone offerte da Bruxelles, un'altra tragedia annunciata torna a macchiare le acque del Mar Mediterraneo. Stipati in una parte angusta del barcone, una trentina di immigrati sono morti molto probabilmente per asfissia. Proprio la posizione in cui si trovavano i corpi ha impedito l'immediato recupero da parte dei militari della Grecale: solo un paio di cadaveri sono stati portati a bordo della nave militare che ha poi scortato il barcone verso il porto di Pozzallo. "Le camicie di Renzi e Alfano - ha commentato il leader della Lega Nord, Matteo Salvini - sono sporche di sangue".

Quella che si è conclusa in nottata tragicamente è stata un’altra giornata di soccorsi per gli uomini e le unità del dispositivo Mare Nostrum. Oltre all'intervento della Grecale, le navi della Marina militare e della Guardia costiera hanno soccorso sette barconi nel solo fine settimana. Complessivamente sono state salvate 1.654 persone, tutte partite dalle coste del Nord Africa. L'ennesimo fine settimana di soccorsi ripropone il problema di come uscire dal vicolo cieco in cui si è finiti con l’operazione "Mare Nostrum" varata proprio dopo la strage di Lampedusa. Perché, sebbene grazie alle navi italiane siano state salvate migliaia di vite, non solo è stato impossibile evitare del tutto le morti ma sono stati attirati nuovi disperati. Le partenze sono infatti aumentate non appena le navi italiane hanno cominciato a pattugliare molto più da vicino le coste libiche. Al G6 di Barcellona Alfano ha ribadito che Mare Nostrum "deve diventare un’operazione europea", con Bruxelles che deve farsi carico "di questo peso" e mostrare "una strategia chiara". Parole che al summit di venerdì scorso non sono state però tradotte come l’Italia sperava. Se infatti sono state poste le basi per un rafforzamento di Frontex, che per il 2014 ha un budget di soli 90 milioni di euro (l'equivalente del costo di dieci mesi della missione Mare Nostrum), è saltato dall’accordo finale il "mutuo riconoscimento" delle decisioni sull’asilo, punto su cui il premier Matteo Renzi puntava non poco dal momento che, nel medio e lungo periodo, si sarebbe potuti arrivare al superamento di Dublino 3, il regolamento dell’Ue che costringe i migranti a fare richiesta d’asilo nel paese in cui sbarcano.

Il gran numero di arrivi sta mettendo a dura prova il sistema di accoglienza nei Comuni. E non è un caso che Antonio Satta, componente dell’ufficio di presidenza dell’Anci, sia tornato a chiedere al governo un intervento. "Bisogna mettere a punto - ha dichiarato - nuove misure per sostenere più da vicino i Comuni che in queste settimane stanno affrontando l’arrivo di immigrati. Serve un più stretto raccordo tra governo, Prefetture e Comuni. Ad oggi, l’iniziativa, non di rado, è stata lasciata a questo o quell’amministratore locale. Non possiamo pensare che tutto sia affidato alla buona volontà dei Comuni".

Immigrati, un "caso clinico" allerta il ministero della Salute. Allarme a bordo di un barcone che naviga verso l'Italia. Isolato uno straniero: "È un caso sospetto di malattia infettiva" di Sergio Rame

Scatta l'allerta. Durante le operazioni di soccorso effettuate ieri dal pattugliatore "Orione" della Marina Militare, che è intervenuto prestare assistenza a un barcone, è stato identificato un caso sospetto di malattia infettiva. A lanciare l'allarme è stato il ministero della Salute rassicurando che il paziente è stato isolato a bordo. Nel corso dei controlli sanitari il personale sanitario di bordo e il personale degli uffici di Sanità marittima ha identificato "un caso sospetto di malattia infettiva" che rientra nei casi di interesse per il Regolamento sanitario Internazionale dell’Oms. I Immediatamente attivate le procedure necessarie di routine previste per giungere alla diagnosi del caso, il paziente è stato isolato a bordo. "Il ministero della Salute e la Marina Militare - fanno sapere dal dicastero guidato da Beatrice Lorenzin - proseguono nell’opera di rafforzamento del dispositivo di sorveglianza sanitaria nei confronti di potenziali rischi infettivi connessi ai flussi migratori". L’attuazione del protocollo contribuisce ad alzare ulteriormente il livello di tutela dei cittadini residenti nel nostro Paese e quella degli stessi immigrati. La nave "Orione" avrebbe dovuto sbarcare in serata a Catania, ma all'ultimo momento è stato rinviato il rientro. Non è chiaro se il rinvio o l’eventuale cambio di destinazione sia stato deciso dopo il trasferimento in ospedale del sospetto di malattia infettiva.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

malattia infettiva è molto generico:anche il raffreddore lo è.
Si degnano di informarci di quale malattia si tratta?
Maria Luisa

Eleonora ha detto...

Si, dai Maria Luisa, più o meno come quando dicevano che non c'era pericolo di malattie. Poi scopriamo che qyalche membro delle forze operanti a lampedusa, ha contratto la tbc. Tutto un pò troppo generico, tutto troppo minimizzato. E ti pare che quei 30 cadaveri di oggi, non porteranno epidemie? Mioddio, peggio che nel medioevo quando partivano o arrivavano i galeoni.

Eleonora ha detto...

Maria Luisa, stamattina si comincia a parlare di tifo o di colera. Però, li andiamo a raccogliere lo stesso.

Anonimo ha detto...

le voci, ormai sono tante:si è passati dal vaiolo , ormai scomparso anche se, credo, alcuni laboratori ne conservano i ceppi, al vaiolo delle scimmie,infine la varicella...
Stanno raccontando un sacco di balle.
Pure il tifo ed il colera?vorrei rammentrae che una vescicola è tiversa da una petecchia nel caso in cui si trattasse di tifo petecchiale, e manifestazioni cutanee del colera non mi risulta che vi siano.L'ebola, invece, da anche manifestazioni cutane, ma non voglio pensare a questo.Anche la via d'entrata dell'agente patogeno è differente:le ultime due causate da acqua e cibi infetti, se si tratta di tifo da Salmonella Typhi.Il tifo esantematico o petecchiale e causato da un microrganismo inoculato dai pidocchi.
Maria Luisa.

Eleonora ha detto...

Ora si parla anche di vaiolo delle scimmie trasmessa alle preziose risorse umane per l'italia

https://www.facebook.com/angelinoalfano.it/posts/795269453839301

Scorri i commenti e cerca quello di Anna Maria lo feudo.

Maria Luisa ha detto...

Ho letto, purtroppo è una malattia infettiva che non è mai stata diagnosticata e curata da noi.Ci dovremo sobbarcare anche la spesa di tutta questa gente da curare. Da pensionata non vengo più informata da circolari etc.
anche se l'infettivologia, epidemiologia e prevenzione era il mio campo.Posso solo fare supposizioni.Certo che il Congo ci riempie sempre di bei regali.
Maria Luisa