In larga misura - va detto - grazie alla Lega, nel decreto “Milleproroghe” in fase di approvazione è stato inserito un emendamento che annulla le multe a coloro che avevano rifiutato di fare da cavie ai cosiddetti vaccini anti-Covid (succintamente bollati da cretini e servi come “no-vax”). Non solo: è previsto anche il rimborso per chi avesse eventualmente già pagato la multa – peccato non essere tra loro, perché credo di averla buttata direttamente nella spazzatura senza neanche aprire la busta, certo che in ogni caso il ministero della Sanità non mi avesse spedito un assegno. Irritazione e sdegno a sinistra: per il PD, sempre attento alle cose che importano davvero alla gente, si tratta di “un preoccupante segnale del ritorno del fascismo omofobo e del razzismo”, ribadendo la necessità dello ius soli per africani, arabi e pakistani; gli ecologisti chiedono che la multa sia immediatamente trasformata in una tassa e nell'obbligo di elettrificare specchi, mucche e rubinetti per proteggerci dal cambiamento climatico; le femministe, dopo aver riaffermato che solo le donne possono decidere del proprio corpo a meno che a decidere non siano i produttori di farmaci o gli islamici, lamentano le implicazioni patriarcali del provvedimento; costernazione dell'Ordine dei medici (“Ma senza i premi per le vaccinazioni, come facciamo ad andare a sciare questo inverno?”) e degli infermieri (“Decisione ingiusta dopo le ore passate a provare le coreografie per Jerusalema”). Intanto da una pensione economica di Bruxelles Draghi sibila: “Prima mi hanno fatto fare il mio solito sporco lavoro da sicario con il ricatto vaccinale, poi come ringraziamento mi hanno trombato come presidente della Repubblica e pure come presidente della Commissione europea. Adesso questo”. E anticipa un ricorso presso la federazione rettiliana. Giudizio negativo anche dalla Boemia, dove Kafka osserva: “E' uno schiaffo a chi si è vaccinato ma che per colpa degli irresponsabili che hanno rifiutato di vaccinarsi, ha rischiato di essere contagiato anche in forma grave con la malattia contro cui si era vaccinato per non contagiarsi o non ammalarsi in forma grave.” Sia chiaro a tutti, però: questo non è un “liberi tutti”. Stabiliranno altri se e quanto voi siete liberi. Ma soprattutto, non ci si appelli alla libertà per sottrarsi a un farmaco sperimentale che sin dalla sua introduzione si sapeva essere inefficace per impedire il contagio e la trasmissione della malattia.
Piergiorgio Molinari
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