"Non abbiamo bisogno di chiudere le frontiere. Al contrario, è proprio chiudendo le frontiere che rischiamo di distruggere il nostro sistema di protezione sociale. Siamo consapevoli del fatto che l'integrazione degli immigrati che arrivano da noi è un processo che richiede del tempo e comporta dei costi". Così nella sua relazione annuale il presidente Inps Tito Boeri.
"È anche vero che ci sono delle differenze socio-culturali che devono essere affrontate e gestite e che l'immigrazione, quando mal gestita, può portare a competizione con persone a basso reddito nell'accesso a servizi sociali, piuttosto che nel mercato del lavoro - aggiunge - Ma una classe dirigente all'altezza deve avere il coraggio di dire la verità agli italiani: abbiamo bisogno di un numero crescente di immigrati per tenere in piedi il nostro sistema di protezione sociale". Boeri ha inoltre evidenziato come "gli immigrati che arrivano da noi siano sempre più giovani: la quota degli under 25 che cominciano a contribuire all’Inps è passata dal 27,5% del 1996 al 35% del 2015", corrispondenti a "150mila contribuenti in più ogni anno. Un dato, ha fatto rilevare, in grado di’compensare il calo delle nascite nel nostro Paese, la minaccia più grave alla sostenibilità del nostro sistema pensionistico, che è attrezzato per reggere ad un aumento della longevità, ma che sarebbe messo in seria difficoltà da ulteriori riduzioni delle coorti in ingresso nei registri dei contribuenti rispetto agli scenari demografici di lungo periodo".
"L'analisi fatta oggi dal presidente Boeri conferma semplicemente che gli immigrati stanno sostituendo gli italiani non solo a livello demografico ma anche a livello lavorativo", accusa quindi Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord, "Proprio ieri l'Istat ha rilevato che a maggio la disoccupazione generale è all'11,3%, ovvero 11 italiani su 100 non hanno un lavoro, e che la disoccupazione giovanile è al 37%, una cifra che coincide alla perfezione con quel 35% di giovani immigrati che, stando a Boeri, stanno invece versando contributi all'Inps. I conti sono semplici: il 37% dei nostri ragazzi non ha lavoro perché al loro posto lavorano i giovani immigrati. E stavolta a dirlo non è la Lega ma è il presidente Inps, di nomina renziana, Boeri..."
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