giovedì 9 gennaio 2014

Così l'italia riparte, parola di fonzie renzi


Dalla semplificazione delle norme sul lavoro alla riduzione delle varie forme contrattuali «che ora sono oltre 40». E poi: un’«Agenzia unica federale» che coordini e indirizzi i centri per l’impiego, la formazione e l’erogazione degli ammortizzatori sociali e una legge sulla rappresentatività sindacale che disciplini la presenza dei lavoratori nei Cda delle grandi aziende. Sono alcune delle proposte contenute nella eNews di Matteo Renzi a proposito del «Jobs Act» che verrà illustrato nella direzione del Partito Democratico del 16 gennaio (LEGGI IL TESTO INTEGRALE). Un pacchetto di proposte che possono dare «una spinta agli investitori stranieri. E anche agli italiani». Tutto da realizzare in 8 mesi, con la presentazione «di un codice del lavoro che racchiuda e semplifichi tutte le regole attualmente esistenti e sia ben comprensibile anche all’estero».

IL PIANO PER IL LAVORO - «Il Pd crede possibile che il Jobs Act sia uno strumento per aiutare il Paese a ripartire» scrive il leader dem in una prima bozza del suo piano per il lavoro. Tra le idee, quella dell’assegno universale per chi perde il posto di lavoro, anche per chi oggi non ne avrebbe diritto, con l’obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di non rifiutare più di una nuova proposta di lavoro.

DIBATTITO APERTO - E ancora, il dibattito è aperto: «Qui c’è un sommario, con le prime azioni concrete, formulato insieme ai ragazzi della segreteria a partire da Marianna, che si occupa di lavoro, e di Filippo, che è responsabile economia. Nella prossima settimana lo arricchiremo con le osservazioni ricevute e lo discuteremo nella direzione del Pd del 16 gennaio. Nessuno si senta escluso - è l’invito di Renzi -, è un documento aperto, politico, che diventerà entro un mese un vero e proprio documento tecnico».

ASSEGNO UNIVERSALE - Il segretario Pd parla di «processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti» e propone un «assegno universale per chi perde il posto di lavoro, anche per chi oggi non ne avrebbe diritto, con l’obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di non rifiutare più di una nuova proposta di lavoro».

STOP A STRAPOTERE BUROCRAZIA - «Un dipendente pubblico è a tempo indeterminato se vince concorso. Un dirigente no. Stop allo strapotere delle burocrazie ministeriali»
scrive Renzi.

IRAP GIU’ DEL 10 PER CENTO - «Chi produce lavoro paga di meno, chi si muove in ambito finanziario paga di più - è la proposta illustrata nella enews - consentendo una riduzione del 10% dell’Irap per le aziende. Segnale di equità oltre che concreto aiuto a chi investe».

«CREARE POSTI DI LAVORO» - L’obiettivo, spiega Renzi, «è creare posti di lavoro, rendendo semplice il sistema, incentivando voglia di investire dei nostri imprenditori, attraendo capitali stranieri», «basta ideologie e mettiamoci sotto». «Il dislivello tra aziende italiane e europee è insostenibile e pesa sulla produttività - continua il leader del Pd -. Il primo segnale è ridurre del 10% il costo per le aziende, soprattutto per le piccole imprese che sono quelle che soffrono di più». Per quanto riguarda la tassazione «chi produce lavoro paga di meno, chi si muove in ambito finanziario paga di più, consentendo una riduzione del 10% dell’IRAP per le aziende. Segnale di equità oltre che concreto aiuto a chi investe».

«FATTURAZIONE ELETTRONICA» - Renzi ha parlato anche «fatturazione elettronica, pagamenti elettronici, investimenti sulla rete», «eliminazione dell’obbligo di iscrizione alle Camere di Commercio. Piccolo risparmio per le aziende, ma segnale contro ogni corporazioni», e «funzioni delle Camere assegnate a Enti territoriali pubblici». Inoltre «eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato nel settore pubblico. Un dipendente pubblico è a tempo indeterminato se vince concorso. Un dirigente no. Stop allo strapotere delle burocrazie ministeriali».

«SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA» - A questo si collega «la semplificazione amministrativa sulla procedura di spesa pubblica sia per i residui ancora aperti (al Ministero dell’Ambiente circa 1 miliardo di euro sarebbe a disposizione immediatamente) sia per le strutture demaniali sul modello che vale oggi per gli interventi militari. I Sindaci decidono destinazioni, parere in 60 giorni di tutti i soggetti interessati, e poi nessuno può interrompere il processo. Obbligo di certezza della tempistica nel procedimento amministrativo, sia in sede di Conferenza dei servizi che di valutazione di impatto ambientale. Eliminazione della sospensiva nel giudizio amministrativo».

PROPOSTE PER SETTE SETTORI - Il Jobs Act prevede un piano industriale specifico per sette diversi settori: cultura, turismo, agricoltura e cibo, made in Italy, Ict, green economy, nuovo welfare ed edilizia. Per ciascun ambito, spiega Renzi, saranno indicate delle singole azioni operative e concrete necessarie a creare posti di lavoro.

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