domenica 19 gennaio 2014

Se ne accorgono solo ora?

Siria, pacifisti denunciano: "L'Italia sta con chi appoggia i terroristi"

Lettera aperta al ministro degli Esteri Emma Bonino: "No all'ambiguità e alla politica delle armi, il nostro Paese esca dal gruppo Amici della Siria". Come può l’Italia far parte di un gruppo che fornisce appoggio logistico e militare a gruppi terroristici? Se lo chiedono Rete NoWar – Roma e il Comitato contro la guerra – Milano: i due gruppi pacifisti hanno inviato una lettera aperta al ministro degli Esteri Emma Bonino chiedendo che il nostro Paese esca da “Amici della Siria”, il raggruppamento che fu fondato, nel febbraio 2012, dall’ex presidente francese Sarkozy. Gli undici paesi membri, che nei giorni scorsi hanno fatto appello all’opposizione siriana perché non disertino la conferenza di pace di Ginevra (22 gennaio), piuttosto che impegnarsi per la fine della guerra nello stato arabo, sono proprio quelli che alimentano il conflitto civile che insanguina la Siria da tre anni – denuncia Peacelink - attraverso l’invio di armi e di formazioni terroristiche.

Nella lettera i pacifisti si chiedono il motivo per il quale i membri degli Amici della Siria non spendono “neanche una parola per condannare quel che è sotto gli occhi di tutti, ovvero che la guerra in Siria è alimentata dall’afflusso, da paesi terzi, di armi, denaro e combattenti, in genere jihadisti”. Chiedono inoltre al ministro perché i morti vengono attribuiti tutti ad Assad: “Non sa che la maggior parte di quei morti – 130mila stimati - fanno parte dell’esercito siriano, e che fra il 40 % stimato dei civili, molti sono caduti vittima di azioni armate dell’opposizione o sono morti tra i due fuochi?”. La tesi che si vuole sostenere è forse quella del “regime che stermina il proprio popolo”, al fine di portare più armi in Siria. E questo a discapito della protesta pacifista. Appare inoltre singolare come i membri degli Amici della Siria sono “proprio quelli che hanno più volte silurato i tentativi di pace operati dall’Onu”. Il loro scopo reale sarebbe quello di “imporre un nuovo regime in Siria con le armi, e non con il consenso popolare”. Interpellata il ministro Bonino perché faccia chiarezza sulla questione, e perché si affronti seriamente il dramma dei profughi favorendo inoltre l’accoglienza alle opposizioni siriane non violente, per la Rete NoWar “sarebbe ora di porre fine a questa indecenza”. E l’Italia, facendo parte di Amici della Siria, non può legittimare la “distinzione aberrante” fatta di recente tra al qaedisti buoni e quelli cattivi.

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