lunedì 21 ottobre 2024

Magistratura democratica

Eh no, come sostengono i pretoriani della magistratura, colti da lancinanti bruciori anali: l’email del giudice Patarnello va letta e analizzata nella sua interezza. E mica si può fare un taglia e cuci! Altrimenti, come dice il presidente dell’associazione nazionale magistrati, si suscitano “maliziose interpretazioni”. E poiché non vogliamo essere maliziosi, vediamola sta "interezza"... La missiva inizia con il ritratto della Meloni che, secondo il giudice: «non ha inchieste giudiziarie a suo carico e, quindi, non si muove per interessi personali ma per visioni politiche. E questo la rende molto più forte e anche molto più pericolosa». E qui c’è da porsi una domanda logica e non maliziosa: Per quale motivo secondo l'alto magistrato, un capo di governo, a suo stesso dire onesto, al di sopra di ogni sospetto e con degli ideali politici, dovrebbe essere pericoloso? Anzi, in quanto scevro da inchieste giudiziarie, “più pericoloso”? Dovrebbe essere il contrario. Pericoloso lo è un corrotto, un disonesto, un ignavo voltagabbana, un meschino egoista, egocentrico, arrivista e senza valori.  Qual è la logica tortuosa e contorsionista del ragionamento del giudice?


E’ malizioso pensare che la forza e la pericolosità paventata dal magistrato consiste proprio nella rettitudine e, conseguentemente, nell’inattaccabilità del premier? Perché, se così fosse, presupporrebbe una subdola voglia ricattatoria, realizzabile con l’apertura di una o più inchieste giudiziarie. E questo sarebbe gravissimo. Significherebbe ammettere che la magistratura fa una vera e propria opposizione politica. Ma non dobbiamo essere maliziosi, anche perché il buon Patarnello lo smentisce apertamente: «Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione. Senza timidezze». Oh! Nessuna lotta politica! Mi pare chiaro! Certo, detto da un rappresentante di una corrente sinistra della magistratura che si dichiara orgogliosamente politica, fa un po’ ridere, ma meglio tardi che mai. Ora basta solo renderlo chiaro a tutti gli altri magistrati e dovremmo stare apposto.Dovremmo dirlo alla Apostolico, per esempio, che se ne va saltellando alle manifestazioni anti governative insieme ai centri sociali, urlando contro le forze dell’ordine, e poi sentenzia avverso le stesse leggi per le quali protesta. Al giudice Degni, della Corte dei Conti, che, senza remora alcuna, si definisce un “economista di sinistra” e auspica il default per il nostro Paese solo per avere la soddisfazione di vedere i membri del governo “schiumare di rabbia”.


E in ultimo alla Silvia Albano, la giudice che ha riportato i migranti dall'Albania, e che è proprio il presidente di magistratura democratica, colei che raccoglie fondi per le ONG, comprese quelle rinviate a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e che dichiara tranquillamente che: “il giudice le sue idee e le sue convinzioni le mette nelle interpretazioni della legge”. Che ce vò? Convinciamoli tutti che finora hanno fatto delle minchiate e torniamo alla normalità… o no? Ma al netto di paradossi, stramberie e bizzarrie varie, qual è il cuore della missiva? Perché Patarnello scrive questa email? Ecco il passaggio fondamentale: «L’esecutivo intende riscrivere l'intera giurisdizione. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo». Ecco qua il vero pericolo che si profila all’orizzonte! L’apocalisse in arrivo! L’Armageddon che incombe! La riforma della giustizia. 


Una riforma che potrebbe limitare lo strapotere della magistratura, rendendola più imparziale con la separazione delle carriere, più giusta con la responsabilità civile per i magistrati che sbagliano, più indipendente dalla politica con la riforma del CSM. Tutte questioni che fanno tremare le vene ai polsi delle toghe siano esse rosse, gialle o arcobaleno. Sì, i diritti umani, i paesi sicuri tutto quello che vi pare… ma il vero motivo per cui il governo è pericoloso e va fermato è questo. E qui Patarnello lancia un chiaro appello per contrastare il pericolo, per cercare strategie atte a sventarlo. E come? Facendo gli scongiuri? Cercando una fattucchiera per fare il malocchio? O, forse, utilizzando il loro potere giudiziario? Si può essere d’accordo o meno sulla riforma della giustizia, ma la divisione dei poteri è la base di un sistema democratico. Questo governo è stato legittimamente eletto per attuarla (semmai ci riuscirà) tramite il potere legislativo ed esecutivo che detiene. Chiamare a raccolta il potere giudiziario per tentare di bloccare l’azione di un governo che sta democraticamente svolgendo i suoi compiti, fa intravedere una vera e propria azione eversiva.


Fossi in Patarnello più che convocare adunate, mi concentrerei invece su una sola sua frase, tanto dirompente quanto veritiera: «La magistratura è isolata nella società». Mi fa piacere che si renda conto del terrificante calo di fiducia che i cittadini nutrono oggi nei loro confronti. Ed è un aspetto questo sul quale dovrebbero ragionare. E’ proprio qui che andrebbe “posto rimedio”. Ignorarlo è sconsiderato e deleterio per tutti. Soprattutto per coloro che sentenziano… in nome del popolo italiano


Salvino Paterno’ 

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