lunedì 28 agosto 2017

Mediatori culturali e culture che arricchiscono...

Con l'augurio che non sia vero ma data la nazionalità (anche se si dice sia nato in terra italica) e il nome del tizio in questione, non si fa fatica a credere in ciò che ha scritto. Infondo, sappiamo bene che in africa lo stupro è una cosa normale. Ciò che non è normale è che il tizio abbia meno di 25 anni e la sua indole, accetta lo stupro come una cosa che alle donne piace... E non bastano i criminali italiani, li importiamo e gliela facciamo pure passare liscia.


"Il peggio viene solo all'inizio, poi una donna diventa calma e gode come un rapporto sessuale normale". Parola di Abid Jee, 24enne di Crotone che vive e studia Giurisprudenza a Bologna e (secondo quanto scrive nella sua pagina Facebook) collabora con la Cooperativa Lai-Momo, famosa nell'emiliano per la gestione di centinaia di migranti. Sul profilo, alla sezione lavoro, si legge: "Mediatore culturale e operatore sociale. Dal 25 dicembre 2016 a oggi, Bologna". Il commento choc in seguito allo stupro di Rimini.

A riportare la notizia è il Quotidiano Nazionale, che ha letto l'incredibile post di Abid Jee su Facebook. Lo studente ha deciso di commentare con i suoi amici virtuali la tremenda notizia che viene da Rimini, dove una ragazza polacca è stata stuprata ripetutamente da una banda di magrebini che ha pure picchiato il suo amico. "Lo stupro - scrive Lee - è un atto peggio ma solo all'inizio, una volta si entra il pisello poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale".

Interpellata dal Qn, la cooperatva Lai-Momo (che nel 2016 ha registrato un utile di esercizio pari a 883.992 euro grazie alla gestione dei migranti) dice di dover verificare se Jee è davvero un loro collaboratore come afferma su Fb, intanto però si smarca da quanto affermato dal giovane: "Qualora fosse un nostro dipendente - dice la coop - è ovvio che noi riteniamo gravissime, assolutamente, le dichiarazioni che lui ha postato. Qualora fosse un nostro dipendente e domani verificassimo la corrispondenza eventuale con la cooperativa, prenderemo tutti i provvedimenti possibili. Se fosse davvero un nostro dipendente riterremmo incompatibile ogni forma di collaborazione".

Duro anche il commento di Lucia Borgonzoni, consigliera comunale della Lega Nord e candidata sindaco del centrodestra alle ultime amministrative: "È una frase di una gravità inaudita e il fatto che a questo ragazzo sembri normale scriverlo mi preoccupa e non poco, per questo farò segnalazione in questura. Un'altra utente mi ha detto di averlo subito segnalato agli amministratori di Facebook. Se poi davvero lavorasse per la Cooperativa Lai-momo, auspico che venga allontanato immediatamente. Farò una serie di interrogazioni, sulla scelta e controllo dei mediatori culturali in città". La Borgonzoni si dice pronta a denunciare il giovane.

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