venerdì 11 novembre 2016

Sul terremoto che non c'è stato...

Quanto segue, è ciò che scrive una mia amica veterinaria sulla sua pagina facebook:

"Un pomeriggio passato a Pieve Torina a cercar di recuperare gatti...la zona rossa è completamente deserta, abbandonata...case a cui manca una metà, altre con dei buchi, le più "sane" con le famigerate crepe a X... la scuola media devastata... uh ma guarda, lì ci parcheggiavo sempre! C'è silenzio, troppo, l'unico suono è quello delle cornacchie e delle taccole che sembrano essere a centinaia, ma che probabilmente sono le stesse che c'erano anche prima, ma che mescolavano i loro rumori con quelli della vita di tutti i giorni che ora non c'è più. Mi sento quasi in colpa perché io una casa dove tornare a togliermi le scarpe ancora ce l'ho. Eppure sotto il tendone della mensa del campo la gente ride e scherza con i vigili del fuoco e quelli della protezione civile..e la signora Maria, terremotata di Amatrice, tra un piatto di lenticchia consegnato e l'altro, ci racconta pure la barzelletta della pecora gialla e addirittura ci insegue x non farci andare via senza sapere il finale! Questo è lo spirito che ho visto oggi tra quelle persone, per le quali probabilmente ora la cosa che assomiglia di più al calore di una casa sono proprio quei momenti in cui si ritrovano tutti insieme a mangiare sotto i tendoni. Forza Marche, ce la faremo a rialzarci!"

Io, da pessimista quale sono, so per certo che infatti, se possiamo rialzarci, dovremmo farlo esclusivamente da soli. Ma so anche con certezza che nulla tornerà nè come prima, nè lontanamente come prima. Un altro esempio: Tolentino, cittadina turistica e termale, 20 mila abitanti, 11 mila sfollati...  L'ospedale di Amandola è stato completamente sgomberato perchè semidistrutto ed era stato risistemato da poco tempo...

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