venerdì 18 novembre 2016

Scusate...

SCUSATE SE NON SIAMO MORTI di Maria Laura Pierucci

Scusate se non siamo morti. Siamo solo ruzzolati per le scale dopo il ballo in pigiama, a piedi nudi. Un risveglio dei più crudi col boato e con l'urlo delle cose, il tintinnio dei vetri, l'attorcigliarsi di serpi velenose di paura e di sgomento, lo sbattere di porte come ci fosse il vento, lo scricchiolare di ogni sicurezza, l'impazzire dei cuori, i fiati corti... Scusate se non siamo morti. Certo per voi sarebbe stato meglio saperci sotto metri di macerie per dar la stura a quella vostra serie di atteggiamenti buoni e pii, tutti in prima fila tutti compunti e tristi col solo scopo d'esser notati e visti. Poi palloncini bianchi e battimani e "non vi scorderemo mai"... Ma all'indomani non per essere cattivi vi sareste scordati anche di noi, di noi che siamo vivi. Stavolta però vi abbiam gabbati, non farete la vostra passerella, siam vivi e a testa alta, almeno quella, anche se soli, cupi e bastonati. Ma faremo come l'araba fenice che sorge dal suo corpo incenerito più grande, più bella e più felice.

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