Bene. Partiamo da qui per ricostruire tutta la vicenda, giudiziaria e mediatica. I due dati certi sono la morte di Emmanuel e l’offesa che Mancini ha rivolto alla moglie del nigeriano: “Scimmia africana”. Nella prima versione la vedova sosteneva che a far scattare la rissa fosse stato lo stesso ultrà, che dopo averla insulta avrebbe attaccato il marito picchiandolo, afferrando lei per il collo e scagliando un cartello stradale contro il marito. “Emmanuel – ha sempre spiegato Chiniary – si liberava dalla stretta, si allontanava e nel frattempo l’uomo bianco afferrava un segnale stradale…e con tale arnese colpiva mio marito all’altezza della testa lato posteriore al contempo gli dava calci alle gambe. Quindi Emmanuel è caduto all’indietro”.
Ma a contraddirla ci sono ben 6 testimoni, che non si conoscono tra loro, che hanno assistito alla scena e che avvalano la versione di Mancini. Il quale ha sempre sostenuto di essere stato aggredito: “Ho visto gli immigrati armeggiare intorno alla macchina – ha detto l’ultrà – e ho usato quell’espressione offensiva”. Due testimoni hanno visto la rissa dall’inizio e hanno messo a verbale che, dopo l’insulto, hanno visto “Emmanuel afferrare il cartello stradale con base circolare di ferro e lo scaraventarlo contro Mancini colpendolo e facendolo cadere a terra”. Altre due testimoni, due operatrici umanitarie, hanno fatto sapere che mentre Mancini era a terra “l’uomo di colore cercava di colpirlo con i piedi mentre la donna tentava di attingerlo (colpirlo, Ndr) brandendo una scarpa in mano”.
A quel punto, raccontano i teste, l’amico di Mancini ha cercato di riportare tutto alla calma, ma è stato aggredito dalla moglie di Emmanuel con una scarpa. Una delle testimoni chiama la polizia, mentre altri tre immigrati circondano Mancini. “Ho visto l’uomo di colore che indirizzava all’altro calci e manate in faccia e la donna lo aiutava con la scarpa – dicono i testimoni nelle loro deposizioni incrociate – Poi ho visto l’uomo dalla carnagione bianca colpire con un pugno l’uomo di colore che cadeva a terra”.
Il nigeriano batte la testa e, come ha attestao l’autopsia, è proprio il colpo sul marciapiede che lo porta alla drammatica morte. All’arrivo dei vigili, però, Emmanuel è ancora in piedi, urla nella sua lingua, mentre Mancini spiega alle forze dell’ordine di essere stato aggredito e Chiniary di essere stata apostrofata come “scimmia”.
3 commenti:
Gli antirazzisti hanno una tal faccia di bronzo che sono già passati ad una nuova storia per loro più gratificante. Sarebbe il caso che il povero Mancini venga rimesso in libertà ...
Brava, ci voleva questa storiaccia a farti scrivere in proprio e a non fare più la rilanciatrice di post altrui. :-)
Ahahah, Nessie, io amo più rilanciare gli altrui post perchè non so scrivere di mio.
Massimo, non credo che lo rilasceranno presto. Intanto, nessuno ha avanzato l'idea di chiedere scusa alla popolazione fermana. Ma un avvocato dice che proverà a fare una class action contro il prete. Se porterà avanti la cosa, visto che ora è di moda costituirsi parte civile, lo farò anche io.
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