domenica 8 maggio 2022

Zuckerberg, Draghi e Colao

Due giorni fa il presidente del consiglio Draghi, il ministro dell'Innovazione Tecnologica Colao e il sig. Mark Zuckerberg si sono incontrati per discutere di "Metaverso". Siamo certi che, oltre ad alcune istruzioni cortesemente fornite a Draghi sul corretto utilizzo degli emoticon, non si siano detti nulla di rilevante, nulla di cui l'opinione pubblica dovrebbe occuparsi e discutere. Dobbiamo lasciarli lavorare, perché qualunque cosa facciano, lo fanno per il nostro bene. Incidentalmente segnalo che la questione più cruciale all'ordine del giorno negli odierni processi di digitalizzazione è la strutturazione di tutti i sistemi, pubblici e privati, con sistemi "cloud", dove l'utente finale, che sia cittadino o amministrazione, ottiene semplicemente un "servizio" la cui elaborazione viene consegnata in remoto a e da un singolo erogatore centrale di servizi (e.g.: l'azienda di Zuckerberg).


Una volta che questo processo sia andato pienamente in porto, ogni sistema di comunicazione, ogni archivio e database (es: casellari giudiziari e atti processuali), ogni software per leggere i nostri documenti, ogni transazione commerciale e finanziaria, insomma la totalità di ciò che conferisce potere nel mondo contemporaneo sarà letteralmente nelle mani di un erogatore di servizi centralizzato e remoto. Una bella fortuna che a giocare questo ruolo siano cavalieri dell'ideale come Zuckerberg, che sappiamo avere a cuore il perseguimento del giusto e del vero. Figuriamoci se qualcosa del genere capitasse nelle mani, chessoio, del Deep State americano. Avremmo a che fare con il primo impero assoluto, incontrastato e incontrastabile, capace di spegnere e accendere ogni singolo agente, individuale o collettivo, in tutta la parte del pianeta sotto la propria ala. Ma lasciamo questi pensieri oscuri, questo ciarpame da complottisti, e nutriamoci delle ultime affidabili e certificate news del gruppo Gedi o, che è lo stesso, dell'ufficio stampa Nato.


Andrea Zhok

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