giovedì 13 settembre 2018

La Ue e internet

Del Primo Ministro Ungherese Viktor Orban ne sta parlando Nessie. Io, voglio parlare della tristissima pagina (sono tante, a dire il vero, le pagine tristissime aperte dalla UE) che si è aperta ieri in parlamento UE a favore della censura del web, mascherata da "salvaguardia del copyright". Prendo un post di Luca Donadel che spiega esattamente ciò che sta accadendo in questo momento, appellandosi anche a Luigi Di Maio.Tra l'altro, proprio Luigi Di Maio ha rilasciato alcune dichiarazioni veritiere e Tajani, ha definito quelle dichiarazioni come infamità.

Ebbene, oggi abbiamo avuto prova di come funziona la democrazia nella UE. Dopo le numerose rimostranze popolari di luglio, in cui Wikipedia era arrivata ad auto-censurarsi per protesta, è bastato rimandare il voto di qualche mese, attendere che le acque si calmassero leggermente, e approvare il tutto con calma.

C'è davvero bisogno di una riforma del copyright ma serve qualcosa che vada nella direzione di una maggiore libertà, non verso maggiori restrizioni (come cerca di fare, ancora una volta, questa proposta). Questa legge è scritta in modo pericolosamente vago, non c'è nulla di chiaro e definito ma solo un “consoni ed equi” (per esempio sull'articolo 11, la “link-tax”) che sostanzialmente non vuol dire nulla. L’articolo 13 pone le basi per un sistema automatico, potenzialmente liberticida, di filtraggio dei contenuti in fase di upload sulle grandi piattaforme. Non essendo chiaramente definito il concetto di “FAIR USE”, molti dei miei video passati in cui mostro immagini o video per commentarli probabilmente sarebbero stati censurati in modo preventivo e non sarebbero mai arrivati a voi.

In molti mi hanno chiesto perché non mi sono espresso prima sulla questione. Risposta: perché non mi piace sprecare il fiato per nulla. Sono state scritte decine di migliaia di email, intasate le linee telefoniche degli eurodeputati, fatte numerose proteste, e a cosa è servito? A nulla. Alla fine hanno vinto le lobby, per gli eurodeputati la loro voce vale più di quella di noi cittadini, è una partita persa in partenza.

Non mi aspettavo un esito diverso da parte di un’entità sovranazionale e fondamentalmente antidemocratica come la UE e non c’è realisticamente nulla che i cittadini possano fare per ribellarsi a questo, se non protestare contro la UE stessa. Spero che voi tutti ricorderete quanto accaduto oggi quando sarete chiamati al voto alle prossime elezioni europee nel 2019: è finito il tempo delle supercazzole in stile “cambiare l'Europa da dentro”, è evidente che ci siano gravi falle sistemiche in questa macchina sovranazionale difficilmente risolvibili, indipendentemente dai partiti che vinceranno. Inoltre non mi sorprende che partiti come il PD abbiano votato a favore di questa riforma (con rarissime eccezioni come Benifei e Viotti) mentre mi complimento con il Movimento 5 Stelle e la Lega che hanno sempre votato contro.

COSA SUCCEDE ADESSO

 
La direttiva del copyright sarà ora analizzata nei negoziati tra istituzioni europee e stati membri. C’è ancora una possibilità che non sia adottata, nel caso in cui uno o più stati si mettano di traverso. I negoziati potrebbero durare più di un anno.
Mi appello a politici come Luigi Di Maio che gli scorsi mesi avevano dichiarato che anche se questa riforma fosse passata l’Italia non l’avrebbe recepita.
Nel nome della libertà di espressione e della nostra sovranità nazionale, spero che il governo mantenga fede a questa promessa. #SaveTheInternet

-Luca Donadel

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