lunedì 4 dicembre 2017

Del rendersi ridicoli...

Dunque, la dottoressa del turno di notte che venne stuprata e denunciò l'accaduto dopo 9 mesi dal fatto, si vede ai domiciliari il proprio stupratore. Il ragazzo che uccise e portò in giro in auto la sua ragazza morta, esce dal carcere e va ai domiciliari col braccialetto elettronico. A due passi dal duomo, succede questo. Gli immigrati fanno letteralmente ciò che vogliono, l'italia prova rancore, la classe media è stata cancellata, così come istruzione, sanità, welfare, conti in banca, ecc, ecc e, sulle prime pagine dei giornali esce la notizia della bandiera... "nazista". Pinotti che chiede la testa di chi l'ha esposta... Il problema in italia, quello che fa danni peggiori è il neonazismo... inesistente.

A proposito di fake news: la bandiera “nazista” nella caserma dei carabinieri di Firenze I media italiani hanno trovato finalmente un altro argomento con cui martellarci i... neuroni per una settimana buona. A Firenze un prode passante ha fotografato, di nascosto, una bandiera “nazi” del “Reich” tedesco attaccata al muro di un alloggio di sevizio di un militare della caserma (in barba ad ogni principio di riservatezza), la stessa che vedete qui in foto.  Apriti cielo: sdegno e sconcerto dal mondo politico, la Magistratura apre un’inchiesta, i giornalisti piantonano la caserma per intercettare il novello Himmler, ma sopratutto, udite udite, il ministro della difesa Pinotti dall’alto della sua laurea in lettere moderne (quindi si suppone che la storia l’abbia studiata) parla di “fatto vergognoso” e minaccia “provvedimenti severi”. Peccato che questa sia la bandiera di guerra dell’impero tedesco, in uso fino alla fine della prima guerra mondiale (1918). Al centro vi è l’aquila prussiana (ancora oggi emblema della repubblica tedesca), mentre in alto a sinistra la croce di ferro sopra la bandiera imperiale tricolore.  Col nazismo, insomma, non ha niente a che fare, ed è molto probabile che sia stata acquistata per motivi di interesse storico o per chissà quale altro, visto che è uno stato dissolto un secolo fa. Eccola la non-notizia preconfenzionata pronta a scatenare indignazione un tanto al chilo e a far gridare al ritorno del fascismo. Eccola in tutta la sua maestosa inesistenza, in perfetto stile Ministero della Verità Orwelliano. E a farne le spese sarà come al solito il povero cristo di turno che perderà il lavoro e la dignità.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

a proposito della dottoessa stuprata, il suo stupro è stato qualificato come "incidente sul lavoro".
Eppure quando compilavo la scheda INAIL per la denumcia degli incidntinon ho mai trovato la voce stupro.
Come medico e come donna sono schifata.
Maria Luisa

Eleonora ha detto...

Ma ci credo che sei schifata. Lo siamo in tanti ad esserlo. Non ci si mette mai nei panni delle vittime. Mai.