domenica 14 giugno 2015

Se nonno aveva tre palle, era un flipper...

Non serve aggiungere tanti commenti. La situazione ormai è degenerata molto di più di quello che ci si aspettava. Il governo servo è incapace di fare qualcosa proprio perchè, il capo non eletto, il cervello non ce l'ha. Non sa pensare e non sa agire. Dunque, doppiamente criminale. Intanto, continuiamo a sobbarcarci di subumani. Perchè questo sono. Nè profughi, nè poveracci. Solo clandestini subumani.

"Se l'Ue non mi ascolta, sui migranti ho già il piano B". Ma Renzi bluffa con gli italiani. In calo nei sondaggi e con un Paese allo stremo da gestire, il premier si rifugia al Corriere della Sera. A cui assicura: "Vado avanti fino al 2018, ho i numeri"

Il Paese affonda. Immigrazione, criminalità, crisi economica sono solo alcune delle voci che Matteo Renzi dovrebbe provare a risolvere. Ma il premier è troppo occupato ad arginare gli scandali giudiziari che nelle ultime settimane hanno travolto il Pd. Così, quando l'emergenza immigrazione si è fatta davvero insostenibile, concede una intervista al Corriere della Sera per dire che "le risposte che l’Europa sta dando sono insufficienti", che "redistribuire solo 24.000 persone è quasi una provocazione" e che, se i Paesi europei dovessero negare la solidarietà all'Italia, ha "un piano B". Ma non spiega agli italiani di cosa si tratta.

"Nei prossimi giorni - chiarisce Renzi nell'intervista al Corriere della Sera - ci giochiamo molto sull’identità europea e la nostre voce si farà sentire forte perché è la voce di un Paese fondatore". "Se il consiglio europeo sceglierà la solidarietà, bene. Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B. Ma sarebbe una ferita anzitutto per l’Europa", avverte il premier. Che, poi, assicura: "Vogliamo lavorare fino all’ultimo per dare una risposta europea. Per questo vedrò nei prossimi giorni Hollande e Cameron e riparlero con Juncker e Merkel". Secondo il presidente del Consiglio, "va cambiato il principio sancito da Dublino II e votato convintamente da chi oggi protesta contro il nostro governo". Ma quale sia il piano B Renzi non lo dice né la giornalista del Corriere della Sera glielo chiede. Pertanto resta un mistero.

I problemi di Renzi non sono solo per le strade del Paese, ma anche in parlamento. Qualsiasi piano B voglia mettere in atto, dovrà passare per le Camere dove, come si è visto già in un paio di occasione, i numeri non sono più così scontati dopo l'addio dei Popolari di Mario Mauro. Il premier, però, ci tiene (ancora) a ostentare sicurezza: "Al Senato i numeri sono più solidi del passato. Credo che la maggiornaza non voglia interrompere questo percorso di riforme". E, dopo aver rivendicato di aver fatto "in 15 mesi cose ferme da anni", ammette che "si può sempre fare di più. E cercheremo di farlo. Se poi - prosegue - deputati e senatori si sono stancati di noi, basta togliere la fiducia delle Camere e vedremo chi prenderà quella dei cittadini. Ma non vedo praticabile questo scenario - conclude Renzi - a mio giudizio la legsilatura andrà avanti fino al 2018".

1 commenti:

Anonimo ha detto...

credo che alla sera mangi pesante ed abbia gli incubi.Ma ci prende tutti per stupidi?

Maria Luisa