venerdì 14 febbraio 2014

Figli di papà dalle penne rosse...

... disse il tizio nato in una famiglia di parassiti...

John Elkann: “I giovani non trovano lavoro perché stanno bene a casa”. Il presidente della Fiat, in un incontro con gli studenti a Sondrio, ha dichiarato che "molti non colgono le tante possibilità perché non hanno ambizione". Il giudizio del rampollo Agnelli va ad aggiungersi a quello dell'ex ministro Fornero che definì i ragazzi italiani troppo choosy e a quelle del collega Padoa Schioppa che li definì "bamboccioni"

I giovani non hanno un lavoro perché stanno bene a casa o non hanno ambizione. La pensa così il presidente Fiat John Elkann, che durante un incontro con gli studenti delle scuole superiori di Sondrio, per parlare proprio di lavoro e di scuola, ha dichiarato: “Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione”. Ma le parole del rampollo della famiglia Agnelli sono solo le ultime in ordine di tempo di una lunga serie di giudizi sprezzanti sul tema della disoccupazione giovanile. L’ex ministro del Lavoro del governo Monti, Elsa Fornero, sdoganò in Italia il poco conosciuto termine “choosy“. In sostanza, per il ministro, i giovani italiani sono troppo schizzinosi per trovare un’occupazione. Più duro fu il suo vice, Michel Martone, “se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato, se decidi di fare un istituto tecnico professionale sei bravo. Essere secchione è bello, almeno hai fatto qualcosa”. ”Mandiamo i bamboccioni fuori di casa”, aveva invece sintetizzato con estrema brutalità e molta ironia alla fine del 2007 l’allora ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa, nel corso di un’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, lanciandosi in una filippica contro i ragazzi che stanno ancora alle dipendenze dei genitori: “Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. È un’idea importante”. Il presidente Fiat, che nel 2011 ha guadagnato 2 milioni di euro, non è nuovo a dispensare consigli ai giovani. Nel settembre 2013 aveva lanciato un invito: “Ragazzi, studiare vi fa ricchi”, e il riferimento non era allo spirito, ma al portafogli.

Nel corso dell’incontro di Sondrio, Elkann ha risposto alle domande dei giovani. A chi gli chiedeva se la mancanza di occupazione giovanile non fosse legata alla mancanza di domanda, Elkann ha sostenuto che questo non è vero perché “ci sono tantissimi lavori da fare, c’è tantissima domanda di lavoro ma manca proprio l’offerta. Certo io sono stato fortunato ad avere molte opportunità ma quando le ho viste ho saputo anche coglierle”. In ogni caso Elkann suggerisce ai tanti ragazzi di non essere pessimisti anzi “è meglio essere ottimisti e guardare avanti in maniera reale. Le opportunità esistono più oggi che una volta e sono enormi. Una risposta alla disoccupazione giovanile, ad esempio – osserva – può essere quella di creare delle attività in proprio”. A un altro ragazzo che si è presentato come “studente dell’ultimo anno della scuola per elettricisti ed idraulici” e gli ha chiesto di poter lavorare in Fiat, Elkann gli ha replicato: “Prima diventa un elettricista e poi ne parliamo”.

Ma oltre al lavoro, nell’incontro si è parlato anche di tempo libero. A un altro studente che gli ha chiedeva dove lui e il fratello Lapo trovassero le motivazioni per impegnarsi nel lavoro, Elkann ha risposto: “Lapo, Ginevra e io siamo sempre stato stimolati dalla nostra famiglia a fare le cose dando sempre il meglio. Stare sempre in vacanza diventa estremamente noioso”. “Non sono proprio d’accordo”,  ha replicato lo studente con ironia, suscitando gli applausi e le risate dei compagni. Elkann si è soffermato anche sul destino dell’azienda di famiglia: “Sono contento perché Fiat è ancora più italiana e ha le forze che rendono la componente italiana del gruppo ancora più forte”. ”Fiat – ha proseguito – non ha fatto un’alleanza con Chrysler ma si è sposata ed è diventata la settima società al mondo che produce macchine con una gamma completa e oggi può fare cose che prima non poteva fare, Fiat e Chrysler insieme hanno opportunità straordinarie”.  Nessun commento invece sulla caduta del governo Letta e l’arrivo di Matteo Renzi.

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