martedì 19 luglio 2022

Ipotesi…

Provate a chiudere gli occhi. Immaginate che domattina Putin si svegli e interrompa le operazioni belliche in Ucraina, anzi, ipotizziamo che Putin domani mattina ritiri le truppe dal territorio ucraino. L'Occidente ha trionfato? Vi piacerebbe, eh? Mi dispiace dirvelo, ma purtroppo per l'Occidente i problemi rimarrebbero tutti. E siccome non abbiamo modo di risolverli (o avere speranze di risolverli) se non facendo cadere Mosca la guerra continuerebbe, inizieremo a provocare in Khazakistan, o forse nel Caucaso e dei fantomatici gruppi di "democratici" inizierebbero a mettere bombe nella speranza di togliere la regione dal "dominio coloniale russo". La verità vera sta nei numeri: a Giugno la Russia ha un saldo attivo di oltre 70 miliardi di dollari, solo a Giugno eh. Cifre spettacolari. In compenso la Cina ha ripreso a produrre e ad essere la fabbrica del mondo: si prevedono 820 miliardi di attivo di bilancia commerciale nel 2022. Nuovo record storico. Questo significa che l'Occidente (USA + UE) soffre di un calo di competitività che alla lunga ci porterà all'impoverimento e al crollo, che sarebbe ovviamente accelerato qualora in resto del mondo abbandonasse il dollaro come moneta di scambio tra nazioni. A peggiorare la situazione ora c'è che la Russia sta riorientando la sua produzione di materie prime verso la Cina, l'India e il resto del mondo. A noi tocca quello che rimane, e pagato a caro prezzo. Altra perdita di competitività netta. 


Ecco perchè qualora - per ipotesi fantasiosa - Putin domani si ritirasse noi continueremo a provocare e a fare casini. Dobbiamo riprenderci la Russia. Costi quello che costi. Sia per avere le materie prime sia per circondare la Cina anche a Nord. Inutile dire che non ha senso parlare di "sostituzione" del gas russo con quello algerino come dicono i nostri trombettieri: intanto il prezzo è tre volte quello garantito dai russi. In secondo il 49% dei giacimenti algerini che verranno sfruttati per servire l'italia sono russi, quindi diamo soldi a loro. Infine ci daranno solo 4 miliardi di metri cubi a fronte dei 30 miliardi che perdiamo dai russi. Sostituiremo allora con le materie prime iraniane? Peccato che oggi i russi abbiano firmato con l'Iran un protocollo per garantire 40 miliardi di dollari di investimento nel settore energetico iraniano. Non parliamo dei sauditi che vogliono entrare nel Brics e che ci daranno 1 milione di barili/giorno aggiuntivi nel 2027 o nel duemilaeventimai. La verità è che siamo noi nei guai neri. E siamo noi che abbiamo bisogno della guerra: per ribaltare ciò che il mercato, la diplomazia e i rapporti culturali hanno sentenziato senza appello.


Giuseppe Masala 

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