martedì 2 febbraio 2021

La crisi

444.000 occupati in meno nel 2020. 101.000 occupati in meno solo nel mese di Dicembre, di cui 99.000 donne. Disoccupazione giovanile al 29,7% (peggiorata di 220.000 unità dal 2019). 73.000 imprese chiuse, di cui 17.000 per sempre. Ma di cosa stiamo parlando? Di fronte a questi numeri comunicati dall'ISTAT, qualsiasi Governo dovrebbe andarsi a nascondere. Invece in queste ore stanno disperatamente cercando di riproporci gli stessi fenomeni in salsa diversa, condita con qualche schifezza in più. Qualcuno dirà "è stato il Covid!". No. Tutto il mondo ha sofferto un anno difficile, ma qui famiglie ed imprese sono state lasciate volutamente da sole. Di conseguenza il crollo economico è stato inevitabile, così come la devastazione sociale.


I tedeschi hanno usato per l'ennesima volta la KFW per inondare di liquidità l'economia reale, gli inglesi e gli americani si sono avvalsi della propria banca centrale per sostenere i cittadini in difficoltà, così come i giapponesi... e noi? Noi siamo qui a sperare che la BCE continui a fare la banca centrale e attendiamo la fregatura del Recovery Fund come fosse la manna dal cielo, ballando attorno a queste due parole come un branco di cavernicoli invasati attorno al fuoco. Quante cose si sarebbero potute fare per aiutare gli italiani, invece di perdere tempo a terrorizzarli e riempirli di promesse vane? Quante disposizioni si sarebbero potute emanare per far sopravvivere le aziende e frenare l'assalto degli squali dall'estero? Quanto cambierebbe la nostra situazione se al Quirinale, a Palazzo Chigi e nel Parlamento sedessero statisti pronti a tutto per il bene dell'Italia, anche a costo di stracciare vincoli e trattati suicidi? Qui sta la differenza tra chi vuole tenere in piedi la propria nazione e chi vuole vederla agonizzare. Noi abbiamo i secondi al potere.


Matteo Brandi

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