mercoledì 11 dicembre 2019

Dialogo [sur]reale

Un paese sull’orlo del precipizio, senza ritorno o speranza...

-Allora, facciamo il punto della situazione: con l'industria automobilistica come stanno messi?

-Tutto sistemato, abbiamo chiuso da tempo quasi tutti gli stabilimenti con la scusa delle delocalizzazione. Quelli residui sono un'appendice di quello ormai trasferito definitivamente in America, ma non è che siano floridi. Presto chiuderanno per mancanza strategica di commesse.

-Bene. Industria siderurgica?

-Li abbiamo mandati sul lastrico piano piano. Il colpo da maestro è stato lo stabilimento Ilva. Chiuso lui se ne va anche tutto il suo indotto.

-Ok, bravi. Con il settore agroalimentare siamo a buon punto?

-Assolutamente sì. Abbiamo abbattuto il settore di punta che riguardava l'industria olearia e quella casearia. La prima con un ulteriore ingresso di 25 milioni di litri di olio estero e la seconda con la caseina e il latte proveniente obbligatoriamente dai paesi del'Est. Farei notare anche la criminalizzazione dei prodotti alimentari italiani etichettati anche di recente come nocivi per la salute.

-Ottimo. Passiamo alla compagnia aerea di bandiera. Sempre peggio come previsto?

-Certo. E adesso che la decisione è in mano nostra per decidere se consentire di erogare aiuti di stato o no, direi che possono mettere una pietra sopra anche sull'Alitalia.

-Benone. Che altro....Ah! Il settore manifatturiero?

-Beh, quello ormai è quasi tutto in mano a Francia, Cina e Paesi Arabi. Resiste il calzaturiero, ma con la Cina che ci aiuta presto diventerà un settore dipendente dai cinesi. Il 58% dell'indotto satellite è già in mano loro.

-Capolavoro! Eeee...dimmi, il settore cantieristico navale?

-Lì abbiamo dei problemucci, perchè l'Italia è leader globale in questo settore. Tuttavia stiamo lavorando per far entrare la Cina attraverso una diminuzione vergognosa della tassazione per i profitti derivanti dai capitali cinesi investiti in Italia.

-Bene, bene.

-L'aspetto immobiliare? I pignoramenti avanzano?

-Ci stiamo lavorando. Presto dovranno allinearsi e con tutte le tasse che aumenteremo capiranno che la proprietà di una casa è un lusso che non possono più permettersi. Quanto alle nuove generazioni, quelle una casa non se la potranno mai comprare...

-Con il turismo invece? Dammi buone notizie ti prego, che quella è una nota dolente che proprio non riusciamo a digerire. Pensare a quella miniera d'oro di Arte in mano a degli analfabeti funzionali...

-Sì ma, non dovremmo preoccuparci più di tanto. I loro politici ci pensano da soli a mandare tutto alla malora. Non si rendono nemmeno conto che ci potrebbero vivere di rendita, anzi, ci investono sempre meno fondi, tranquillo.

-Insomma, fatti due calcoli, quanto potrà resistere ancora prima che getti la spugna e si venga a inginocchiare al nostro sportello?

-E' difficile da prevedere. Vedi, gli Italiani nella classifica dell'analfabetismo funzionale saranno pure ai primi posti, ma quella valutazione non comprendeva il genio e la creatività. E' lì che nessuno riesce a superarli...

-Uhmmmm...E se incrementassimo i fondi per l'Erasmus?

L'Erasmus è sufficientemente massificante mi pare. E' meglio che i loro giovani vengano a lavorare per noi prima che si rendano conto della nostra strategia.

Dalla bacheca di Luigi Mattioli

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