domenica 8 gennaio 2017

Il terremoto c'è stato?

Spezzo il silenzio perchè sono davvero infuriata. Il governo italiano non eletto, sta decidendo di spendere i nostri soldi per aprire i CIE in TUTTE le regioni italiane mentre si continua a dibattere sulle espulsioni si, espulsioni no. A stare molto molto peggio degli immigrati, però, c'è un'altra popolazione di pallidi, nati in italia, con cittadinanza e residenza italiane; i marchigiani, o meglio, la popolazione dei Sibillini e dintorni. Non hanno più le case, non hanno più un lavoro, vivono precariamente senza riscaldamenti e acqua mentre guardano i propri animali morire di freddo. 

Questa è una foto attuale di un "parcheggio" di Visso, rendetevi conto:

In una situazione NORMALE, quel popolo silenzioso, sarebbe rimasto silenzioso: avrebbero avuto casa, lavoro e i suoi animali sarebbero stati in stalle riscaldate. E' un popolo montano e in montagna d'inverno fa freddo e nevica. Avrebbero taciuto appunto, perchè sarebbe stato tutto normale. Ma ora, niente è più normale e mentre si continua ad intervistare e a fare servizi giornalistici su Norcia e Amatrice, un popolo MUORE. Una parte importante di una regione, seppur piccola, MUORE. Cari governatori di MERDA, caro porco grasso Fonzarelli che dopo averci rovinati, ti sei fatto la tua bella vacanza sulla neve a Selva di Valgardena, avresti potuto scendere nelle marche di nuovo insieme al tuo sveglio sottoposto Gentiloni e vedere quali cazzo sono le condizioni di quei poveracci dei terremotati. Perchè, voi luridi porci, avete fatto solo promesse ma noi marchigiani salvi da quel sisma, abbiamo raccolto tante cose, viveri, scarpe, vestiti, giocattoli, soldi e molto altro, siamo partiti e abbiamo consegnato TUTTO personalmente. Purtroppo, ciò che non possiamo dare loro sono case, lavoro e stalle. A questo mio scritto, segue la lettera di una signora dignitosamente arrabbiata. Non posso postarla nel facebook di quel porco ingrassato di Fonzarelli, devo iscrivermi per commentare ma non voglio. La posto qui, nel caso qualcuno di voi avesse accesso ai commenti e farmi il favore di copiargliela così com'è.

Il terremoto c'è stato? di Silvia Sorana

Abbiamo aspettato il risultato del referendum. Abbiamo aspettato il Natale. Abbiamo aspettato il Capodanno. Abbiamo aspettato l'Epifania. Ora vogliamo delle risposte. Ma non le vogliamo dai nostri Sindaci, che si adoperano come possono per sopperire al meglio alle esigenze della popolazione. Le risposte le vogliamo da chi dovrà immaginare la riconversione di un intero territorio. Che ci dovrà spiegare quali sono le strategie previste dal Governo per garantire un reddito alle famiglie che ora sono sfollate sulla costa. E di certo la risposta che ci rassicura non è rappresentata dal "villaggio" temporaneo delle casette di legno. Perché solo se ingenui o in mala fede possono raccontarci che una volta trovata la soluzione abitativa il problema della sostenibilità economica si risolverà. Che se verranno riaperte delle attività commerciali nelle casette anche l'economia della montagna sarà salva. L'economia dei nostri territori è una economia che si basa sul turismo e sui servizi che al turismo sono collegati. Ora che un'intera area non c'è più con la sua bellezza e la sua forza di attrazione, di che cosa vivrà la montagna marchigiana? Se la regione Umbria sta fornendo tutto il sostegno possibile ad una cittadina come Norcia, lo stesso non sta avvenendo per il territorio montano marchigiano. Da sempre la montagna non è stata considerata area strategica per le politiche di sviluppo regionale e fino a questo momento eravamo sopravvissuti grazie alla nostra forza e al nostro spirito di iniziativa. Ma ora non è più possibile fare da soli e fra un po' non avremo nemmeno più la forza di gridare le nostre necessità, il nostro bisogno di sostegno da parte dello Stato. E cadremo nel dimenticatoio, nella frustrazione come a tanti altri è successo prima di noi. E saremo sempre più distanti, gli uni dagli altri. Non saremo né più fortunati, ma nemmeno più sprovveduti. E ancora per un po' dovrete trovare delle risposte da darci. Siamo gente colta e consapevole dei nostri diritti. E i diritti non si elemosinano. Si esigono! E l'ora delle risposte univoche e chiare è giunta! 

Inoltre, per farvi capire ulteriormente le loro condizioni, un articolo da Pieve Torina, qui.

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