mercoledì 9 dicembre 2015
Sulle banche salvate dal bimbominkia
Andrea Scanzi dalla sua pagina facebook
Centotrentanciquemila risparmiatori, e dunque altrettante famiglie, si sono visti polverizzati i loro risparmi in una notte. Perché? Per salvare quattro banche, ma più che altro per salvare i soliti noti. Consob e Banca d'Italia prima non hanno vigilato e poi, nel solito bivio tra salvare (anche) coloro che avevano provocato lo sfascio e i comuni mortali qualsiasi, hanno scelto la prima strada. Carife, Banca Etruria, CariChieti e Banca Marche: le banche "salvate" - spolpate dai conflitti d'interesse, speculazioni spericolate, incompetenza e massoneria - sono state queste. La situazione era tale, anzitutto in Banca Marche, da imporre l'applicazione anticipata e indiscriminata del bail-in. Il Governo si è limitato ad eseguire gli ordini dall'alto. Tra le quattro bad bank c'è anche Banca Etruria, che prima del commissariamento vedeva vicepresidente - del tutto casualmente - il papà del Ministro Boschi, a sua volta azionista - del tutto casualmente - e a sua volta sorella - del tutto casualmente - di uno dei dipendenti. Ormai ci stiamo abituando a un grado di sistematica oscenità senza pari.
Con un decreto nella notte, senza preavviso, sono stati trasformati in carta straccia obbligazioni subordinate che le banche stesse avevano spergiurato essere "sicure". E del resto il guadagno era del 3.5%, non del 50%: mai vista un'obbligazione così ad alto rischio dare un garantito così basso. In un'intervista (che non era tale) imbarazzante alla portavoce Meli, Renzi ha minimizzato con fare colpevolmente tronfio, sostenendo che i soldi persi hanno riguardato persone che erano perfettamente consce dei loro rischi. Col cazzo. Le vittime non erano speculatori ma semplici risparmiatori (spesso pensionati) che si sono fidate di quelle stesse persone che il decreto ha salvato. Renzi dice: "Hanno firmato". Sì, ma cosa? Centoquaranta pagine scritte in sanscrito bancario (come ha ricordato stamani Giorgio Meletti sul Fatto) in cui tra le righe si paventavano i rischi. Che la banca conosceva benissimo, ma che non raccontava certo ai risparmiatori. Anzi, spesso li obbligava a prendere le obbligazioni subordinate altrimenti non dava loro il mutuo. La Consob non faceva nulla, salvo ogni tanto pubblicare nel suo sito - notoriamente cliccatissimo da noi tutti - che quelle obbligazioni di Banca Etruria erano un azzardo spericolato.
Mi scrive una lettrice, aretina come me: "Ti chiedo profonda attenzione per ciò che è successo in una folle domenica di Novembre nelle stanze del governo che in tarda serata di domenica scorsa, 22 novembre ha varato un decreto folle, mai esistito nella storia, buttando nel lastrico 200 mila famiglie tra cui la mia per salvare quattro banche tra cui la Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, la mia banca, la banca di famiglia quella dove tante e tante persone hanno messo risparmi di una vita, ma non per arricchirsi ma per i momenti di bisogno. E cosa è successo? Il lunedì mattina del 23 novembre scorso risparmi di una vita sono stati azzerati. AZZERATI LETTERALMENTE. Azioni ed obbligazioni subordinate sono servite per salvare la banca. A fronte di un debito di 400 milioni di euro circa e 800 dipendenti di cui molti complici del dissesto (..) Sono stata consigliata in modo non trasparente e privo di adeguata professionalità. Sempre andata in banca chiedendo RISCHIO ZERO, mi son vista arrivare un semplice sms dal direttore della filiale, che mi invitava ad andare in banca, così tranquillamente. Una volta arrivata con estrema superficialità mi è stato detto che i miei soldi non c'erano più. Spariti, azzerati, espropriati per pagare i debiti fatti da banca Etruria. (..) Nessuno che mi avesse chiesto scusa per non avermi avvertito del rischio che correvo in quel l'investimento che dava un misero 4% lordo annuo. Cioè a fronte di 20.300 euro investiti ho preso 800 euro lordi l'anno X 2 anni sono 1.600 euro lordi a cui vanno tolte il 22% di trattenute circa 350 euro quindi per 1250 euro circa in due anni ne ho persi 20.000 (..) NESSUNO CHE ASCOLTA LA DISPERAZIONE DI 200 mila persone che vedono sparire risparmi di una vita e mantenere sedi di banca bellissime, dipendenti ed amministratori che non sanno fare il loro lavoro e che non parlano in modo trasparente ai propri clienti, che non chiedono scusa per questo e che comprino il tutto con l'arroganza di chi "non sapeva" o non comunicava la realtà.
Vi chiedo di ascoltarci. Siamo tanti. Siamo disperati e il governo deve prendersene carico e non solo emanare decreti in folli domeniche sera". E' una testimonianza straziante. Una delle tante, purtroppo. Ma tanto ormai non ci scandalizziamo quasi più di niente, e anche per questo abbiamo governanti simili. Lo scorso weekend il Pd ha organizzato banchetti per infondere "coraggio". Ce n'era uno anche ad Arezzo. La città di Banca Etruria. La città mia. Quella della Boschi. La quale, stranamente, ha preferito fare la fatina in Campania. Se ne è stata bene alla larga dalle sue zone. Forse perché si vergogna, e ne dubito. O forse perché teme che come minimo le dicano a quel che merita. E in quel caso, va detto, i suoi timori sono ampiamente giustificati.
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1 commenti:
Aggiungici anche il poveraccio 70enne di Civitavecchia che è morto suicida, dopo aver visto polverizzarsi i risparmi di una vita:
http://www.informarexresistere.fr/2015/12/09/banca-etruria-civitavecchia-pensionato-si-suicida-dopo-aver-perso-170-mila-euro-in-obbligazioni/
che siano maledetti e che possano crepare, questi bastardi!
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