lunedì 10 marzo 2014

La pena sbagliata

Condannato a 3 anni e 4 mesi il pirata che investì e uccise Beatrice. La sedicenne era stata travolta nel luglio scorso mentre viaggiava in bicicletta in una strada di Gorgonzola. Deluso il padre Nerio Papetti: «La pena non è giusta»

È stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione Gabardi El Habib, il pirata della strada che il 10 luglio scorso travolse e uccise a Gorgonzola (Milano) Beatrice Papetti, una ragazza di 16 anni che era in sella alla sua bicicletta. Lo ha deciso il gup di Milano Simone Luerti al termine del processo in abbreviato e a 8 mesi mesi di distanza dalla morte della giovane. Nessuna attenuante all’imputato che si era costituito alle forze dell’ordine dopo una settimana. Era accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso. Il giudice ha disposto anche la sospensione della patente per 3 anni a carico del marocchino e ha stabilito che il risarcimento a favore dei familiari, difesi dall’avvocato Domenico Musicco, dovrà essere quantificato in sede civile. Il pm Laura Pedio, titolare dell’inchiesta che aveva portato all’arresto del marocchino che si era presentato ai carabinieri dopo una settimana, aveva chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi.

«La pena non è giusta»: «La pena non è giusta - ha spiegato il padre della ragazza, Nerio Papetti - ma questa è la legge italiana. Sono abbastanza soddisfatto, anche se noi chiedevamo di più. Comunque rispetto a quel che si sente in giro, di condanne a un anno e 6 mesi per omicidio colposo, va bene così». Il fatto che l’imputato, ha aggiunto, «venga a chiedere scusa il giorno del processo, fa capire che le scuse non sono autentiche, anche se il suo avvocato ci ha detto che erano mesi che pensava di farlo». Secondo Nerio Papetti, inoltre, «il cerchio si stava stringendo, questo non è costituirsi, ha solo anticipato di un quarto d’ora quello che sarebbe successo».

«Segnale positivo»: Per l’avvocato Musicco, anche presidente dell’Associazione vittime di incidenti della strada e sul lavoro, la condanna di oggi è un «segnale positivo perché c’è una pena effettiva, anche se speravamo fosse applicata la pena chiesta dal pm, che riteniamo adeguata». Le pene per questi fatti «in ogni caso - ha spiegato il legale - non sono quelle che ci sarebbero se venisse finalmente introdotto l’omicidio stradale. Noi - ha concluso - abbiamo depositato una proposta di legge al Ministero dei Trasporti che prevede pene da 6 anni a 16 anni per omicidio stradale». Il marocchino, tra l’altro, qualche giorno dopo l’arresto aveva ottenuto i domiciliari. La difesa dell’uomo aveva presentato anche un’istanza di patteggiamento ad una pena attorno ai due anni, che era stata respinta dal gup.

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